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  • Cagliarimania:| Chi siamo, veramente?

    Cagliarimania:| Chi siamo, veramente?

    Qual è il vero Cagliari? Da qualche settimana i tifosi si fanno, un po' disorientati, questa domanda. E forse anche Cellino e Pulga se la pongono. La risposta non è semplice. La squadra ha mostrato finora due facce, l'una il contrario dell'altra. Nelle prime quattro partite della gestione Pulga-Lopez la squadra ha ottenuto altrettante vittorie stimolata dallo scossone dovuto al cambio tecnico e ha riportato l'entusiasmo (forse eccessivo) tra la tifoseria, abituata alle poco esaltanti prestazioni del recente passato.

    Il Cagliari vero è quello del filotto di quattro vittorie consecutive e della difesa insuperabile che contro Torino, Bologna e Sampdoria non ha subito neppure una rete? Oppure quello che è non è riuscito a conquistare neanche un punto dalle ultime partite contro Napoli, Udinese, Chievo e Parma, lo stesso che ha subito ben dodici reti da Fiorentina, Udinese e Parma? In questi casi, riferendosi ai giocatori, si dice che come non erano dei fenomeni prima non sono dei brocchi adesso. Forse la verità sta nel mezzo.

    Il Cagliari deve prendere consapevolezza dei propri pregi e dei propri limiti. Solo facendo un'analisi approfondita in questo senso può riprendere serenamente la marcia verso una salvezza tranquilla, l'unico obiettivo che attualmente è in grado di porsi. Pulga ha in qualche modo indicato una strada, affermando che la squadra dev'essere meno bella ma più cattiva. Concordiamo: serve più cattiveria e determinazione sotto porta. L'importante e metterla dentro, per i colpi di tacco e le giocate alla Messi c'è tempo.

    Se riguardiamo le partite contro Napoli e Chievo, ci rendiamo conto che con maggiore cinismo la squadra non sarebbe uscita dal campo con zero punti. Soprattutto contro i veneti già nel primo tempo il Cagliari sarebbe dovuto essere in vantaggio di almeno due reti; il fatto che il portiere del Chievo Sorrentino abbia disputato una grande partita non giustifica i troppi errori da parte degli attaccanti. I prossimi due impegni contro Juventus e Lazio non sono certo l'ideale per riprendere la rotta smarrita, ma un segnale di ripresa occorre darlo, a prescindere dall'avversario.

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