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  • Cagliarimania: tre indizi fanno sempre una prova

    Cagliarimania: tre indizi fanno sempre una prova

    • Mauro Cossu
    "Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, tre indizi fanno una prova". Anche il Cagliari di Rolando Maran non si sottrae alla legge di Agatha Christie. I rossoblù si stanno dimostrando sempre più una squadra in salute, grazie a un rendimento costante e ad alcuni valori in netta crescita. Uno di questi è sicuramente la consapevolezza nei propri mezzi e la cura dei particolari. La gara di sabato contro la corazzata Juve è stata l'ennesima dimostrazione: la compagine sarda è stata in partita fino alla fine, tenendo botta agli attacchi dei bianconeri e creando non pochi grattacapi alla difesa di Allegri. Nonostante la differenza di valori in campo, gli uomini di Maran hanno messo in campo ancora una volta compattezza, organizzazione e qualità, riuscendo ad impensierire anche un avversario di assoluto spessore come la Juve. La sconfitta per 3-1 all'Allianz Stadium non incrina affatto le certezze del gruppo. Anzi, la prestazione di personalità rilancia le ambizioni del club di Giulini.

    Non a caso, il Cagliari è ormai diventato un avversario ostico per chiunque, grazie anche alla crescita esponenziale di un nucleo di punti fermi sul quale Maran ha riposto maggiore fiducia: da Barella a Castro, passando per Srna, Pavoletti e Joao Pedro. E proprio quest'ultimo nelle recenti uscite si è rivelato in grande spolvero. Il brasiliano ha vissuto momenti particolarmente difficili negli ultimi mesi della scorsa stagione. La vicenda doping lo ha tenuto sulla graticola e lontano dal campo per tanto tempo. Un periodo nero, poi ecco la luce in fondo al tunnel: gol all'esordio stagionale contro il Milan, alla quarta di campionato, gol contro il Bologna all'ottava, gol contro la Juve sabato sera. Tre sigilli, in aggiunta alle prestazioni da leader, che testimoniano l'importanza capitale di Joao Pedro nello scacchiere tattico di Maran. L'ex tecnico del Chievo, evidentemente non soddisfatto dal rendimento di Sau e Farias (entrambi condizionati da qualche noia fisica), ha deciso di mescolare le carte lanciando Joao a sostegno di Pavoletti e, dunque, non più nelle vesti di trequartista. Il brasiliano, avanzato di qualche metro, ha ripagato alla grande la fiducia del proprio allenatore con giocate decisive e con i gol. Tre, per la precisione, in appena 8 gare disputate, che hanno spazzato via ogni dubbio sul classe '92 dopo i tanti mesi di purgatorio. E allora, se tre indizi fanno sempre una prova, la "regola" di Agatha Christie vale anche per Joao Pedro, sempre più al centro del mondo Cagliari.

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