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  • Cagliarimania: vittoria scacciafantasmi, ma la strada è ancora lunga

    Cagliarimania: vittoria scacciafantasmi, ma la strada è ancora lunga

    • Marco Orrù
    Il Cagliari centra la sua prima vittoria in campionato e spazza via le nubi che si erano addensate sopra il capo del tecnico Maran, che può ora preparare con un pizzico di serenità in più il prossimo scontro diretto in casa contro il Genoa fra appena 4 giorni, alla Sardegna Arena. Attenzione, però, se si pensa che la medicina a tutti i mali è stata trovata siamo abbastanza fuori strada, perché quello visto al Tardini non è ancora il miglior Cagliari, il quale ha sfruttato appieno quegli episodi che in una partita capitano sempre. 

    Probabilmente, a parti e a campi invertiti, una sconfitta del genere avrebbe creato non pochi rammarichi al club rossoblù; intendiamoci, il Parma non ha disputato una grande partita, ma ha avuto il pallino del gioco per gran parte del match. Ecco, questo è uno dei punti nel quale il Cagliari deve migliorare. Mister Maran, nella conferenza stampa della viglia, aveva chiesto ai suoi di prendere in mano il centrocampo, per poter condurre la partita, cosa che i suoi dovrebbero cercare sempre. Ovviamente, questo intento è difficile da compiersi in ogni campo e in ogni match, ma rimanendo alla gara di ieri, questo non è avvenuto. Il calcio, si sa, non è una scienza esatta, e dunque si può vincere anche senza dominare il gioco, e così è andata ieri, ma pensare sempre di riuscire a vincere in questo modo è pura utopia. Il Cagliari nel primo tempo ha tirato due volte in porta e due volte ha battuto Sepe, una percentuale che da queste parti raramente si vede. Dunque, i famosi episodi hanno finalmente girato dalla parte rossoblù, ma non ci si deve cullare sugli allori. La squadra di D’Aversa non è che avesse attaccato molto di più e creato occasioni dalle parti di Olsen, ma certamente il doppio vantaggio di Ceppitelli (altra rarità!) con cui i sardi sono andati al riposo all’intervallo era quantomeno inaspettato.  

    Senza dimenticare gli infortuni che hanno tartassato la rosa a disposizione dell’allenatore trentino; tralasciando Cragno e Pavoletti (due pilastri sostituiti al meglio ieri al Tardini da un attento Olsen e da un sornione, ma pronto a colpire alla prima occasione, Simeone), l’assenza più pesante è stata quella di Nainggolan, che si è fermato per un problema al polpaccio ed ha privato a Maran la possibilità di cambiare sistema di gioco, pensato nelle due settimane di sosta, ovvero col Ninja riportato al ruolo di trequartista. Una soluzione, questa, che certamente verrà adottata appena il belga tornerà in campo e che contribuirà a quello sviluppo del gioco di cui parlava Maran nella conferenza stampa alla vigilia del match di Parma. Nainggolan saprà certamente tessere la tela di un gioco che ha bisogno del raccordo tra centrocampo e attacco, visto che Joao Pedro e Simeone sono apparsi spesso troppo isolati là davanti, con Castro che ha caratteristiche diverse per proporre costantemente questo tipo di lavoro. Infine, sempre in tema di infortuni, il Cagliari ha riabbracciato anche Cacciatore, al suo esordio quest’anno, dopo aver saltato le prime gare ufficiali. 

    Archiviato questo successo che in trasferta mancava dallo scorso 29 marzo, ora c’è da fare punti in casa, fondamentali per aspirare ad un campionato sereno; in Sardegna arriva il Genoa di Andreazzoli, reduce dalla sconfitta all’ultimo minuto contro l’Atalanta in casa, voglioso di riscattare questa sconfitta. Per il Cagliari un altro esame per capire se Parma sarà stato solo un episodio isolato o se, la strada imboccata sulla via Emilia, è quella giusta.  

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