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  • Cagliarimania, Zenga a ritmo Europa

    Cagliarimania, Zenga a ritmo Europa

    • Marco Orrù
    Diciamoci la verità. Il Cagliari non ha perso con il pareggio di ieri contro la Fiorentina la possibilità di giocare in Europa nella prossima stagione, ma bensì nella prima parte del 2020 prima del lockdown. A dire il vero si potrebbe dire che il declino è iniziato già nel mese di dicembre, con l’ormai famosa partita con la Lazio, ma a quei tempi tutto era ancora recuperabile. Essere rimasti a secco di vittorie per 12 partite consecutive è stato deleterio per la corsa al settimo posto dei rossoblù.

    Per invertire la rotta il presidente Giulini ha difatti cambiato allenatore, da Maran si è passati a Zenga e i risultati, almeno parzialmente, si stanno vedendo; il tecnico milanese, se escludiamo il recupero contro il Verona, ha collezionato fin qui due vittorie (contro Spal e Torino), due pareggi (in trasferta contro Bologna e Fiorentina) e una sconfitta, seppur onorevole, contro l’Atalanta. Questo è certamente un ritmo da Europa, visto che se il campionato fosse iniziato a giugno il Cagliari sarebbe settimo in classifica (in attesa dei posticipi di oggi). E’ chiaro che parliamo di numeri parziali, di se e di ma, ma certamente c’è da notare il cambio di rotta.

    Zenga, dal suo arrivo a Cagliari, sapeva e sa che deve provare a fare il massimo possibile con questa squadra. Ecco, probabilmente il massimo era raggiungere l’ultimo treno per l’Europa League, ma oggettivamente, su 13 partite, recupero compreso, il Cagliari avrebbe dovuto vincerle quasi tutte, visto il distacco accumulato, una previsione che era troppo importante anche per il più grande degli ottimisti. E allora, il nuovo obiettivo potrebbe essere arrivare primi in questo mini trenino che si è formato dall’ottavo posto in giù, che comprende Sassuolo, Verona, Bologna, Parma e, se vogliamo, la stessa Fiorentina.

    Il presidente Giulini ha parlato nel post gara di ieri, dopo diverso tempo, congratulandosi con i suoi ragazzi per la quota 40 punti raggiunta (obiettivo minimo della stagione), ribadendo che se si vuole fare un mercato degno di nota bisognerà arrivare in classifica il più in alto possibile, anche per avere una fetta di torta più grande al tavolo dei diritti televisivi. Dunque, sé è vero come è vero che il sogno europeo è sempre più lontano, il campionato del Cagliari non può e non deve essere finito ieri con il pareggio al Franchi. Nonostante l’emergenza, infatti, Nainggolan e compagni hanno il compito ora di vincere più partite possibili per fare poi i conti alla fine. In tutti i sensi…
     

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