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  • CALCIO ALLA TV. Giorni surreali: Cabrini, Cruciani, Braschi, diritti tv!

    CALCIO ALLA TV. Giorni surreali: Cabrini, Cruciani, Braschi, diritti tv!

    • Gianluca Minchiotti

    Settimana surreale quella del calcio alla tv, in particolare per alcuni episodi che hanno lasciato di stucco i telespettatori.

    Si parte sabato 5 da Rai Sport, il programma è Stadio Sprint: alle 22.45, in studio con i conduttori Paolo Paganini e Sabrina Gandolfi ci sono Pietro Vierchowod e Antonio Cabrini. Si parla dell'anticipo Novara-Roma, terminato più o meno da un quarto d'ora, e le prime immagini inquadrano proprio Cabrini in tribuna al 'Piola', mentre parla con il direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini. Poi il campione del Mondo del 1982, dallo studio di Milano, commenta la partita. D'accordo, il sabato sera in auto si può raggiungere Milano da Novara in circa mezzora, ed è quello che probabilmente ha fatto Cabrini (perdendosi però i gol della Roma, al 72' e al 76'). Ma se il 'Bell'Antonio' si fosse visto tutta la gara, ci sarebbe da chiedersi: campione 'sprint' anche alla guida o teletrasporto?

    Passiamo a domenica sera, su Italia 1, a Controcampo - Linea notte. Si discute del rinvio di Napoli-Juventus e, fra Giuseppe Cruciani e Diego Abatantuono, come sempre in studio con Alberto Brandi, scoppia un litigio imprevedibile (perché finora i due sembravano andare d'amore e d'accordo) e antipatico, soprattutto per quei telespettatori che vorrebbero ascoltare degli argomenti piuttosto che subire delle risse verbali. Fra un "Se riapre bocca questo qua giuro che lo faccio fuori! Sei un fenomeno! Continua a fare il pagliaccio!" e un "Non ce la faccio più. Non posso lavorare con questo qua. Guarda, non ce la faccio a dire tre parole che mi interrompe!" di Abatantuono, Cruciani si inserisce, da vera Zanzara, cercando di pungere sul vivo Diego. E ci riesce, per la sopresa di un Brandi un po' imbarazzato, che alla fine prova a buttare lì un "Adesso andate a cena inseme per riconciliarvi", ottenendo per risposta, da Abatantuono, un ecceziunale: "Cena? A quest'ora? Io vado a letto!".

    Terzo episodio surreale su Sky Sport 24, giovedì 10 novembre. In studio Lia Capizzi e Fabio Tavelli, in collegamento il designatore degli arbitri di Serie A Stefano Braschi. Si parla di errori arbitrali in modo pacato e costruttivo, con Braschi che ammette l'errore di Rizzoli sul rigore negato a Marchisio in Inter-Juventus. Poi, dopo una fantastica e innovativa definizione di 'fuorigioco geografico' da parte del designatore, l'audio della trasmissione è disturbato da quella che è chiaramente un'interferenza determinata da un telefonino lasciato imprudentemente acceso. Al che, la Capizzi dice a Braschi: "Spenga il telefono, la ammonisco!". Si tratta più di una battuta (riuscita non benissimo) che di un accusa, ma Braschi non sembra prenderla bene e, tutto serio, replica: "Io il telefono acceso? Assolutamente no, si sbaglia". Cala il gelo e, in studio, Capizzi e Tavelli si guardano imbarazzati, mentre il fastidioso suono prosegue. Poi il disturbo sparisce e il collegamento prosegue, con un Braschi che sembra leggermente stizzito.

    In mezzo a questa settimana, lunedì 7, la Lega di Serie A comunica di aver "approvato a larga maggioranza la delibera che stabilisce come suddividere le risorse dei diritti televisivi per le stagioni 2010/2011 e 2011/2012".

    I club del massimo campionato hanno finalmente trovato un'intesa sulla spartizione dei soldi ricavati dalla vendita dei diritti televisivi per le stagioni 2010/11 e 2011/12: Juventus, Inter e Milan vedono ridursi i guadagni da 7 a 10 milioni l'anno, mentre i piccoli club accrescono i ricavi del 40-50 per cento. L'Assemblea di Lega ha votato a larga maggioranza i criteri di ripartizione dei proventi: l'individuazione dei bacini d'utenza garantirà alla Juve 78 milioni di euro, 73 alle milanesi, 57 alla Roma e circa 46 alla Lazio.

    Per una volta, i più concreti (finalmente, e dopo tante polemiche, liti e scazzottate) sono stati i presidenti di Serie A, coloro che spesso sono i campioni del surrealismo.  

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