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  • Calcio & Legge: Fair play finanziario 'Serve un progetto serio, altrimenti...'

    Calcio & Legge: Fair play finanziario 'Serve un progetto serio, altrimenti...'

    Dopo l'intervento di settimana scorsa, Calciomercato.com ha posto all’Avvocato Agente Fifa Jean-Christophe Cataliotti, titolare dei corsi per agenti fifa e osservatori di calcio (info su www.footballworkshop.it), e al Dott. Tommaso Fabretti, laureato in Economia e Management, altre domande sul fair play finanziario, argomento di grande preoccupazione per tante società di calcio.

    Nella pratica, come verrà applicato il concetto di fair play finanziario?
    Sono doverose le seguenti due premesse: 1) il regolamento del fair play finanziario è stato approvato dal Consiglio della federazione calcistica europea il 27 maggio 2010; 2) il regolamento è stato applicato in via provvisoria dal 2010 al 2012, in attesa che lo stesso diventi definitivamente obbligatorio per le società europee.

    Nella pratica, dunque, ogni società che, in base ai propri meriti sportivi, si è guadagnata la possibilità di partecipare a qualsiasi manifestazione organizzata dall’UEFA, dovrà necessariamente dotarsi di apposita licenza, avente valore annuale.

    Che cos’è questa licenza?
    La licenza UEFA è un documento imprescindibile per le società calcistiche, chiamate ad osservare i principi di sana e corretta gestione, nel pieno rispetto delle regole stabilite dalla UEFA. La licenza può essere revocata dagli organi competenti dell’UEFA in caso di gravi violazioni dei regolamenti e degli obblighi nazionali ed internazionali, in caso di insolvenza societaria certificata dagli organi legali nazionali o qualora, nel corso della gestione, si verifichi una violazione dei parametri di base del fair play finanziario.

    Quali sono i parametri di base del fair play finanziario?

    Sono i requisiti di cui si terrà conto per l’attribuzione della licenza UEFA, suddivisi in 5 macro-aree (criteri sportivi, infrastrutture, criteri gestionali, criteri legali e criteri finanziari). In sostanza, per vedersi assegnata la licenza UEFA, un club dovrà compiere alcuni passi fondamentali. Il primo consisterà nel richiedere la licenza, dopodiché la UEFA invierà alla società richiedente l’apposita documentazione necessaria, che dovrà essere compilata ed inviata al PANEL.

    Che cos’è il PANEL?
    E’ l’organo che gestisce il sistema delle licenze UEFA; il PANEL assiste le società che ricevono la licenza nel corso della stagione calcistica, monitorandole ed informando l’UEFA nel caso di situazioni critiche o poco chiare. E’ chiamato a giudicare la documentazione fornita dai club e a richiedere eventuali altre informazioni, determinando i casi in cui la licenza può essere concessa e predisponendo un catalogo per le sanzioni. Il Panel, in particolare, si riserva di chiedere ulteriore e più specifica documentazione ai club se il totale del costo del lavoro dei suoi dipendenti eccede il 70% del fatturato totale e se il livello di indebitamento netto della società supera il 100% del suo fatturato.

    Tornando ai parametri del fair play finanziario, in che cosa consiste il punto riguardante le infrastrutture?

    E’ il secondo parametro tra i 5 presi in considerazione dalla federazione calcistica europea, da intendersi come stadi e campi di allenamento di cui ogni società deve dotarsi. La UEFA incoraggia la costruzione e l’utilizzo di stadi di proprietà, fenomeno – come si sa – ancora molto poco diffuso in Italia e, al contrario, particolarmente sfruttato nel Regno Unito.

    E da un punto di vista gestionale quali garanzie deve fornire un club?
    Tralasciando aspetti importanti ma troppo tecnici, è da sottolineare, in conclusione, che i club sono chiamati a dimostrare l’esistenza di un progetto serio, realizzabile e lungimirante, in base al quale essi possono essere in grado di onorare gli impegni assunti per la stagione interessata alla richiesta di licenza. In particolare, il collegio sindacale delle società è tenuto a monitorare che la consistenza del patrimonio e delle risorse aziendale risulti sufficiente a finanziarie le operazioni da intraprendere e che il grado di indebitamento della società sia compatibile con le capacità di rientro dell’azienda in relazione ai prevedibili flussi di entrate future.


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