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  • Calcio, lo specchio (rotto) dell'Italia

    Calcio, lo specchio (rotto) dell'Italia

     

    Uno sciopero in Italia, nei giorni delle manovre anticipate, dei tagli, delle Borse depresse. Nei giorni dell’apocalisse. Vi state sbagliando, non lo minacciano i dipendenti pubblici senza aumenti, i pensionati senza indicizzazioni, i precari senza impiego, i giovani senza prospettive. E allora chi? Nel Paese dell’assurdo sono pronti a fermarsi i calciatori, la casta dello sport. Il vitalizio non c’entra, non lo fanno per soldi, bontà loro, ma questo francamente è irrilevante. Per una volta è sbagliata la data, non il merito.
     
    Se i capitani delle venti squadre di serie A non riescono a sintonizzarsi con il momento del Paese, significa che non saranno in grado di farlo mai più. Lo spread tra loro e il mondo reale ha raggiunto il livello di non ritorno. Se Tommasi, successore dell’eterno Campana alla guida del sindacato, non capisce quanto stoni anche solo evocare lo strumento dello sciopero in un tempo in cui la parola d’ordine dovrebbe essere sobrietà, vuol dire che è l’erede sbagliato. Al di là dei distinguo di cui è specialista. (...)

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