Cristoforo può partire. Direzione opposta, magari arrivare al Colombo, inteso come l'aeroporto. Di nome fa Sebastian, è il talento del centrocampo del Penãrol. E da lui potrebbe ricominciare, per il Genoa, la riscoperta dell'America. La Champions sfiorata con Milito e Thiago Motta, la classe di Palacio decisiva per la salvezza nel 2012, e, in quest'ultima stagione, le geometrie di Matuzalem, brasiliano, ma in Europa dal 1999. Per il resto nell'involuzione recente del Genoa c'è anche la componente della pesca poco fruttuosa dal Sudamerica con cui resta il legame nel sangue rossoblù.

Quest'anno c'erano Vargas (Perù) e Olivera (Uruguay): entrambi hanno reso meno delle aspettative e ora c'è da discutere il riscatto con la Fiorentina. A gennaio hanno salutato Villa Rostan le meteore Melazzi e Anselmo e il trottolino cileno Seymour che ha ancora qualche chance di tornare. Mai esploso il talento sinora il talento di Jorquera. C'è chi non ha giocato neanche una partita ufficiale come Sebastian Ribas (solo preparazione estiva) e Julian Velazquez, fuggito a fine estate scatenando un caso Fifa. E poi ancora si arriva a Ze Eduardo, contratto fino al 2015, 900mila euro a stagione fermo da mesi, in attesa di una sistemazione in Brasile, dopo il prestito al Siena.

Ora con Sebastian Cristoforo, si ripensa al Sudamerica: centrocampista, a tutto campo, non disdegna inserimenti e assist, ma piace anche a Chievo, Bologna e Inter. E sempre dal Sudamerica spuntano altri nomi come Jim Morrison Varela (regista di centrocampo, anche lui del Penârol), Emiliano Velazquez (difensore del Danubio), Leandro Alexis Navarro (trequartista del San Lorenzo) e Richard Ortiz (mediano dell’Olimpia Asuncion). In Italia invece piacciono Juan Quintero del Pescara (sfida col Benfica) e si segue con attenzione la guerra tra la Lazio e Mauro Zarate che in caso di rescissione potrebbe interessare.