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  • Calcioscommesse:| Ecco 20 nuovi indagati

    Calcioscommesse:| Ecco 20 nuovi indagati

    Sono i nomi fatti da Gervasoni. Il pm Di Martino: "Atto dovuto".
    Scommesse, da Mauri a Milanetto: venti nuovi indagati nell'inchiesta.
    Lunedì si torna in campo. Quello della Procura di Cremona. Perché prima ancora che iniziare il nuovo giro di interrogatori - previsto fra una settimana – il pm Roberto Di Martino deve iscrivere nuovi indagati; almeno una ventina tra calciatori e dirigenti tirati in ballo da Carlo Gervasoni, difensore del Piacenza, che ora gioca all'attacco per vincere la sua partita giudiziaria. Il suo racconto, al vaglio degli inquirenti, è stato messo nero su bianco e per questo «appare doveroso» procedere alle nuove iscrizioni – definite «tecniche» – che permettano tutti i riscontri investigativi ma anche di far espandere l'inchiesta, magari in progressione aritmetica.

    Gervasoni, arrivato ai domiciliari dopo gli interrogatori e le ammissioni seguite all'arresto, ha chiamato in causa numerosi giocatori di serie A: Stefano Mauri della Lazio, Omar Milanetto del Genoa, Massimiliano Benassi e Antonio Rosati del Lecce e poi Padelli, Bentivoglio, Parisi, Andrea Masiello e Rossi del Bari. Molti dei nomi fatti dal difensore del Piacenza vengono dal giro degli zingari, il gruppo di corruttori capace di puntare centinaia di migliaia di euro per corrompere giocatori e determinare i risultati e in particolare da Gegic. E infatti racconta Gervasoni: «La prima partita di A combinata di cui parlai è Palermo-Bari del 7 maggio 2011, finita 2-1: il risultato concordato era di un over con la sconfitta del Bari, con almeno due gol di scarto: si tratta di notizie che mi ha riferito Gegic nell'immediatezza della partita, in quanto ho scommesso sulla medesima... era stato Carobbio a mettersi in contatto con i giocatori del Bari o con qualcuno che gli stesse vicino. Gegic mi riferì che erano stati corrotti i seguenti giocatori del Bari: Padelli, Bentivoglio, Parisi, Andrea Masiello e Rossi. Il risultato concordato non fu raggiunto perché Miccoli (del tutto estraneo alla vicenda, ndr) sbagliò il rigore che era stato volutamente provocato. Miccoli non sapeva nulla della combine». Gervasoni racconta anche di Lazio-Genoa, 4-2 il 14 maggio, sempre riferendo di informazioni ricevute dallo zingaro e sempre Gegic parla a Gervasoni di Lecce-Lazio del 22 maggio 2011, con risultato finale di 2-4. Intanto da Roma gli uomini del Servizio centrale operativo della Polizia, hanno riportato negli uffici di Cremona il materiale sequestrato agli indagati. Le analisi, comprese quelle sugli accertamenti patrimoniali, sono ancora in corso.


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