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  • Calcioscommesse, Fontana:| 'Condanna come carcere'
Calcioscommesse, Fontana:| 'Condanna come carcere'

Calcioscommesse, Fontana:| 'Condanna come carcere'

"Tre anni e sei mesi inflitti dalla Disciplinare equivalgono a tre anni e sei mesi di carcere, una macchia indelebile per me e per i miei figli". Il portiere Alberto Maria Fontana è intervenuto così al processo d'appello sul calcioscommesse in corso all'ostello della gioventù del Foro Italico. Dinanzi alla Corte di Giustizia federale, il portiere del Novara, condannato dalla Disciplinare per la presunta combine di Chievo-Novara del 30 novembre 2010, ha difeso la propria innocenza in prima persona.

"Sono una persona onesta - le parole del calciatore -. Mi sono chiesto perchè tirato in ballo da un pentito (Carlo Gervasoni, ndr) che nelle motivazioni dell'accusa è ritenuto credibile, ma io non lo conosco nè l'ho mai incontrato. Non mi interessa stabilire se sia credibile o no. Non spetta a me. Il portiere viene sempre tirato in ballo, ma quanto devo pagare per esserlo? Per me è un enorme punto interrogativo".

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