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  • Calcioscommesse, Masiello 'Picchiati dagli ultrà per farci perdere e fare cassa!'

    Calcioscommesse, Masiello 'Picchiati dagli ultrà per farci perdere e fare cassa!'

     

    I tre capi ultras del Bari si sono presentati lo scorso anno all'ingresso numero 1 dello stadio San Nicola per chiedere ai giocatori più rappresentativi del Bari di perdere la partita con il Cesena. Lo hanno fatto perché "avevano bisogno di soldi". Hanno poi minacciato i calciatori, schiaffeggiato Parisi, accusato di aver "fatto le partite da solo" e chiesto a tutti di voler entrare nell'affare. E' il racconto di Andrea Masiello nel suo ultimo verbale a Bari da uomo libero. Parole che combaciano perfettamente con quelle di Jean Francois Gillet, anzi offrono ulteriori particolari e regalano agli investigatori una certezza e un punto interrogativo: la certezza è che i tifosi scommettevano per guadagnare, non certo per condannare il Lecce alla retrocessione, preferendo un biglietto vincente alla sconfitta della propria squadra. La domanda è invece chi c'era dietro di loro: chi mandava il Parigino, Lello e Sblendorio a chiedere ai giocatori di perdere? Chi c'è dietro di loro? Perché sulla partita di Cesena ha giocato anche Bellavista? Esiste un filo conduttore? Domande queste alle quali la procura è intenzionata a rispondere con la seconda tranche dell'indagine.
     
    L'inchiesta parte appunto dal lungo interrogatorio rilasciato da Masiello il 24 febbraio scorso. Eccone alcuni stralci.
    Masiello: "La settimana prima di Cesena-Bari, durante la settimana, noi abbiamo avuto un colloquio fuori dalla porta 1 allo Stadio San Nicola con tre capi ultras, Alberto Savarese, un certo Lello, che però non so il nome, penso sia un soprannome, e Roberto Sblendorio, e noi eravamo in cinque: io, Gillet, Belmomte, Parisi e Donati, i quali dissero che ad una delle due partite tra Cesena e Sampdoria dovevamo perdere. Io in quella partita lì ero squalificato. Fatto sta che il giorno dopo, in un allenamento, parlammo con il mister, e gli si fece presente questa cosa. Lui disse che la partita... che non gliene fregava niente dei discorsi dei tifosi, che, appunto, non gli interessava, e che la partita sarebbe stata giocata regolarmente, e che noi andavamo a fare il risultato, già retrocessi, però non è che si è... Cioè noi gli abbiamo portato questo problema che si era venuto a creare con i tifosi, e c'è stato un po' di menefreghismo, però tra di noi eravamo preoccupati, quello sì".
    Pm Angelillis: "Ma vi chiesero di perdere o di perdere con un certo risultato?".
    M.: "No, no, chiesero di perdere".
    Pm.: "E basta?".
    M.: "Perché poi parecchi... cioè Alberto Savarese ci fece presente che aveva problemi economici e che, se non 1'aiutavamo, finiva in brutte acque. E Roberto Sblendorio diede uno schiaffo a Parisi".
    Pm.: "E perché?".
    M.: "Perché gli disse: "Tu ti fai sempre i fatti tuoi", e gli dette uno schiaffo".
    Pm: "Ma, ripeto, chiesero di perdere o di perdere con un risultato particolare?".
    M.: "Di perdere e basta. Di aiutarli perché avevano problemi economici e non ci avevano fatto mai niente, né contestazione né roba pesante che poteva accadere, durante gli allenamenti, e ci chiesero, appunto, di fargli un favore, di perdere una delle due partite".
     
    Su Cesena-Bari interessante è poi l'integrazione alle dichiarazioni che arriva a fine marzo, qualche giorno prima degli arresti.
    Masiello: "Durante il match ero squalificato ed ero a Bari. Prima dell'inizio della gara venni contattato da Antonio Bellavista su WhatsApp, il quale mi chiese se fossi a conoscenza di una eventuale alterazione dell'incontro e mi invitò a contattare qualche mio compagno per avere informazioni in proposito, lo, quindi, sempre attraverso la chat, mi misi in contatto con il mio compagno Nicola Belmonte segnalandogli che Bellavista gli voleva parlare. Belmonte, tuttavia, mi invitò a non discutere via telefono o chat di questo genere di cose. Alla fine della partita, tornai a casa contattai nuovamente Bellavista che mi disse che stava rientrando a Bari con l'aereo. Mi esortò a passare presso la sua abitazione dopo cena perché mi avrebbe potuto consegnare la somma dì 20mila euro. Io mi recai con Carella e Giacobbe. Nell'occasione ritirai l'importo che suddivisi, poi, lungo il tragitto di ritorno con entrambi".
     
    Molto interessanti sono anche le dichiarazioni che riguardano la gara con la Sampdoria.
    Masielllo: "Dopo la gara con il Cesena venne a casa Aldo Guarino, è un ex ristoratore di Gusto, che si trova in centro, e mi contattò, mi fece scendere da casa e mi disse che c'era Stefano Guberti a Bari che voleva parlarmi. Scendemmo e mi portò all'albergo Oriente, salì in camera e trovai Guberti con un altro ragazzo, che non so chi sia. Iniziò a parlare, dicendomi se noi eravamo disponibili a dargli la partita perché loro potevano ancora salvarsi, noi eravamo praticamente già retrocessi, e mi disse se potevo prendere l'impegno con i miei compagni di fare la partita. Io questo non lo feci con i miei compagni, però durante la settimana Mister Mutti sul campo da gioco, prima dell'allenamento, davanti a tutta la squadra mi disse che mi aveva visto in pieno centro a Bari, facendo una passeggiata con Guberti, quando non è assolutamente vero, io sono rimasto in albergo, dove ci sono stato 20 minuti. Poi la partita è stata giocata regolarmente, noi perdemmo 1 a 0, fatto sta che dentro al campo poi ho avuto modo di litigare con Guberti, ho preso anche qualche insulto, però alla fine la partita è stata giocata regolarmente".

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