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  • Caldirola: 'Inter? Meglio la Bundesliga'

    Caldirola: 'Inter? Meglio la Bundesliga'

    • Fabrizio Romano
    Il “cap”, ad Interello, non è il codice di avviamento postale. Molto di più. Se dici “cap” dici Luca Caldirola. Amici, ex compagni, chiunque abbia vissuto gli anni del capitano storico cresciuto nelle giovanili dell’Inter fino alla Primavera lo chiama così. Storia di un leader emigrato in Germania per diventare grande: “Qui puntano sui giovani, senza paura”. Al Werder Brema ha trovato un paradiso: gioca titolare, in un campionato in crescita esponenziale, è apprezzato da tutti, si è conquistato gli occhi di tanti club. E a Calciomercato.com, in esclusiva, Caldirola si racconta a 360 gradi. Tra passato, presente e futuro.

    Luca, il Werder Brema ormai è casa tua.
    “Sì, ormai va davvero tutto alla grande. Mi sono ambientato benissimo, ho imparato la lingua e in campionato siamo partiti con due pareggi”.

    Con i tifosi il rapporto è ancora migliore rispetto agli inizi?
    “I tifosi mi vogliono bene, dal primo giorno come sempre. Sono davvero felice, qui al Werder. Questa tifoseria è fantastica: qualsiasi risultato ci sia, sono sempre tutti contenti. Una cosa mi ha impressionato…”

    Ovvero?
    “Ad ogni trasferta, ci sono 10mila tifosi nostri. Cantano fino alla fine della partita e addirittura oltre”.

    Un episodio da raccontare?
    “Una volta, a Brema, suonano al campanello di casa mia. Apro e mi trovo davanti un bimbo di cinque anni: sorride, mi dà un disegno fatto da lui con gli auguri di compleanno e mi dice: ‘Da grande voglio essere come te’. Mi sono commosso”.

    Insomma, non mancano le differenze con il calcio italiano.
    “Direi che la distanza tra calcio tedesco e italiano ormai è sotto gli occhi di tutti. A cominciare dagli stadi: qui sono meravigliosi. Il calcio è più divertente, il livello si è alzato moltissimo. Basta vedere la Germania campione del Mondo, il Bayern Monaco che arriva sempre in fondo e una realtà vincente come il Borussia Dortmund”.

    Robben, Reus, Gotze, Lewandowski: passarella di campioni, la Bundes. Il più forte che hai affrontato?
    “Parliamo di fenomeni veri. Devo dire che Robben e Ribéry sono i due che mi hanno creato più problemi: semplicemente devastanti”.

    In tutto questo, potevi arrivare in Italia: ti voleva la Fiorentina nelle ultime ore di mercato.
    “Essere voluto da una persona come Montella fa piacere, parliamo di un grande allenatore. Ma io in Germania sto bene e non ho nessuna intenzione di muovermi”.

    C’è anche chi parla di una clausola per tornare all’Inter: ti piacerebbe?
    “Non mi piace guardare indietro. Per me conta solo il presente”.

    Nessun rimpianto per te come per Giulio Donati, tuo "collega" di Bundes ma al Leverkusen.
    “Assolutamente. Peraltro, la prossima partita la giochiamo contro (ride, ndr). Ad essere sincero, però, l’Italia non mi manca. Mi piacerebbe rimanere in Germania, in Bundesliga”.

    Amareggiato, da come l’Inter ti ha lasciato andare.
    “A me dispiace vedere tanti giovani che vanno all’estero per giocare. Ma dovendo dare un consiglio, dico ai ragazzi: andate a giocare in Inghilterra, in Germania, in Spagna”.

    Eppure, il Caldirola giovane è cresciuto all’Inter. Il primo amore non si scorda mai…
    “Ho vissuto un periodo meraviglioso, all’Inter. Ho imparato molto da tanti campioni”.

    Uno in particolare?
    “Marco Materazzi. Lo sento ancora oggi: una persona fantastica, credetemi. Oltre che un grande giocatore come ha dimostrato. Allenarsi con questi campioni ogni giorno era come vivere un altro mondo, ringrazierò sempre l’Inter”.

    Mazzarri non ha mai fatto il tuo nome. Impressioni su di lui?
    “Non lo conosco personalmente. Spero solo che dia più fiducia ai giovani. Soprattutto adesso, dato che economicamente il periodo non è dei migliori e i giovani italiani meritano di poter dimostrare quel che valgono”.

    Da un anno ormai è arrivato Erick Thohir, nuovo presidente che parla spesso di giovani.
    “Non conosco neanche Thohir. Ma dico solo una cosa: in Italia si parla sempre di giovani, ci si riempie la bocca di discorsi. Ma tra il dire e il fare…”.

    …c’è ancora tanto mare.
    “Troppo. Sono anni che si dice sempre: ‘Giocano i giovani’. Poi, alla fine, hanno sempre poco spazio”.

    Hai conosciuto, invece, il presidente Massimo Moratti.
    “La persona più buona sulla faccia della terra, non solo nel calcio. Ha dato tutto per l’Inter, ma davvero. E per me averlo avuto come presidente è stato un onore”.

    Capitolo azzurro: capitano dell’Under 21 per anni e ora, nella Nazionale dei grandi c’è Conte che ha dimostrato già di voler puntare su aria nuova.
    “Per me la Nazionale è un sogno. Ma è anche un obiettivo. Però sia chiaro: penso solo al Werder Brema. Se poi dovesse arrivare una chiamata, sarebbe assolutamente fantastico”.

    Magari, ritrovi Mattia Destro: cresciuti insieme all’Inter, potevi ritrovarlo al Wolfsburg. Ma lui alla Bundes ha detto no.
    “Non era una scelta facile per Mattia. Il Wolfsburg è una squadra ottima, ma lui è alla Roma: lotta per lo scudetto, gioca la Champions, ha fiducia. Credo abbia fatto bene a rimanere. Ho una stima enorme per lui”.

    Album dei ricordi: chi sono le persone a cui devi di più?
    “C’è una lista lunga da fare (sorride, ndr). Sicuramente devo dire grazie a Samaden, Rusca, Casiraghi, Bruno. Ma ho imparato molto anche da un allenatore in particolare”.

    The Special One?
    “José Mourinho, un professionista straordinario. Ho imparato moltissimo da lui. Ma ci tengo a dire grazie anche a Calori che mi ha voluto a Brescia e a Devis Mangia, che sento spesso”.

    Chiudiamo con i consigli per gli acquisti: chi è il più forte del tuo Werder che consiglieresti?
    “Mi ha impressionato Franco Di Santo. Ha qualità impressionanti, incredibili. Spero possa fare tanti gol quest’anno, parliamo di un talento puro”.

    In bocca al lupo, cap. La Germania nel presente, speriamo anche un po’ di Italia nel futuro per un giovane che merita.
    “Questo lo vedremo. Intanto, ringrazio e mi godo la Bundes”.

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