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  • Cambiasso: 'Scaricato dall'Inter, ma ci tornerei. Abituati a un derby non da scudetto. Su Higuain, Dybala, Icardi e Balotelli...'

    Cambiasso: 'Scaricato dall'Inter, ma ci tornerei. Abituati a un derby non da scudetto. Su Higuain, Dybala, Icardi e Balotelli...'

    Il centrocampista argentino dell'Olympiacos, Esteban Cambiasso ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Non è mai un rimpianto quello che non puoi scegliere ed è stata l’Inter a voler chiudere con il passato - o quello che scegli tu. Potevo restare a Leicester, ma sono stato io a liberare Ranieri: 'Non posso dirti sì subito'. E comunque vivi di rimpianti se non ti piace quello che hai. La voglia di giocare c’è sempre, ma ho accettato l’idea di non giocare un Mondiale (Sudafrica 2010) quando ero al top della carriera: posso accettare un po' di panchina. La vera insoddisfazione è se perdo: per questo non mi annoio anche se ne abbiamo vinte 18 su 19 e l’unico rimpianto è essere usciti così dalla Champions". 

    "Il derby ad Atene per i tifosi è una specie di malattia, a Milano è solo una tappa speciale in un campionato senza un dominatore: speciale, ma solo una tappa. Non per lo scudetto, ma siamo - e dico 'siamo' perché mi sento milanese e interista - abituati all'idea: un po' come avere in casa la finale di Champions League e vederla così da lontano. La Premier League non ti cambia la passione, ma gli equilibri: lì il calcio è solo un pezzo della tua vita, in Italia più di un pezzo. Il mercato di gennaio dura troppo e cambia il modo di comunicare: non so se è il caso di Mancini, ma non lo escludo". 

    "Cosa sta facendo diventare più matti Mancini e Mihajlovic? Il fatto di non poterlo giocare, questo derby. Per il resto, nulla di che. Sinisa è un guerriero: lottare gli piace, sotto pressione dà il massimo. Roberto al di là degli ultimi risultati è saldo ed è comunque al 3° posto, l’obiettivo dichiarato della società. Inter ammalata di ritiro invernale al caldo? E pensare che i sudamericani sono anche tornati prima di Capodanno, visto? Battute a parte: l’anno del Triplete eravamo andati in ritiro ad Abu Dhabi". 

    "Chi arriva a questo derby più in difficoltà: Milan o Inter? Il potere della mente è incalcolabile: bisogna vedere con che stato d’animo escono dalle loro gare di Coppa Italia. Se analizziamo tutta la stagione, credo che l’incertezza societaria abbia creato disagi al Milan. L’Inter ha avuto più consistenza, più equilibrio e un allenatore mai messo in discussione: sono cose che portano punti. E oggi Inter e Milan in classifica hanno i punti che meritano. Il Milan si gioca di più: ha perso il primo derby, gioca in casa, è dietro in classifica. Ed è una classifica più lontana dalle aspettative iniziali rispetto a quella dell’Inter". 

    "L’Inter era prima in classifica con mezzi leciti, le sue vittorie erano meritate. Poi ci sono diversi modi di vincere: il Napoli vince in un altro modo, è questione di gusti, di scelte. Il calcio è un gioco: scegli come giocare le tue carte, poi tutto è un azzardo. Non c’è un modo giusto o sbagliato: sbagliato sarebbe se Mancini e Sarri una mattina si svegliassero e volessero fare il contrario di quanto fatto prima. Come se Guardiola improvvisamente dicesse: da oggi si gioca solo palla lunga. Sono altri momenti storici: del calcio italiano e del club. A Moratti chiedevano 2-3 giocatori di prima fascia per ogni ruolo e lui li comprava, oggi si guarda molto di più al bilancio. In Italia non si fanno troppe analisi sulla qualità del gioco: vincere è tutto e perdere è niente. In Italia ho sentito definire noioso il gioco del Barcellona... Un pareggio scontenterà tutti. Più di altre volte vedo un derby di studio, ma solo all’inizio: a un certo punto il Milan avrà l’obbligo di rischiare qualcosa di più. E per questo è più facile che lo vinca l’Inter". 

    "Chi vince lo scudetto? Dopo 38 giornate, solo chi lo merita: ho sempre risposto così, anche quando ero dietro. Per il resto non sono Nostradamus. Higuain o Dybala? Guardi, non so ancora cosa rispondere quando mi chiedono Maradona o Messi... Me li godo e basta. Higuain è da Scarpa d’oro e ha presente il gol di Dybala alla Roma? Doveva ancora arrivargli la palla e aveva già visto tutto il film. Icardi è più uomo d’area, un finalizzatore puro: Higuain è più Milito che lui. Sono contro i luoghi comuni e lui mi sembra un bersaglio troppo facile. Ha segnato 8 gol e la proiezione a fine campionato è di circa 15: sarebbero così pochi 15? Per Balotelli fare certi gol era come bere un bicchier d’acqua e certe cose non si perdono, ma il calcio non è solo quello. Nessuno sa cosa poteva diventare, io so che Mario è ancora in tempo per fare almeno cose importanti". 

    "Il film che scriverei io per un derby, il più intenso emotivamente: 3-2, gol di Adriano al 92’. Mi viene in mente un brivido: una cosa speciale, più che bella. Il rigore parato da Julio Cesar a Ronaldinho: come un gol, lui che non ne poteva segnare. Era l’unica settimana in tutto l’anno in cui mi piaceva andare in centro a Milano, e ci andavo: per sentire la gente che mi chiedeva di vincere il derby. Allenare è nella mia testa, ma ricominciare una storia con l’Inter non è né una speranza, né una possibilità: solo una cosa che può capitare, e magari capitasse. Ma se vuoi fare l’allenatore, solo una cosa sai con certezza: che non sai dove lo farai". 

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