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  • Campio-nati il 12 aprile: auguri a Lippi, il più bel prodotto di Viareggio dopo la Sandrelli, e al suo nemico Panucci

    Campio-nati il 12 aprile: auguri a Lippi, il più bel prodotto di Viareggio dopo la Sandrelli, e al suo nemico Panucci

    Quando si tiene una rubrica sui compleanni si è legati al caso, che distribuisce le date di nascita in maniera del tutto irrazionale. Ci sono così giorni in cui si fa fatica a trovare i festeggiati per scrivere una paginetta ed altri in cui, invece, di compleanni ce n'è anche troppi. Il 12 aprile appartiene alla seconda categoria. Ci mettiamo quindi di buzzo buono e auguriamo buon compleanno a: 

    MARCELLO LIPPI, 1948, definito dall'Avvocato Agnelli  “Il più bel prodotto di Viareggio, dopo Stefania Sandrelli” .Da calciatore difensore e bandiera della Samp (dal 1970 al 79), poi allenatore vincente: 5 scudetti, una Coppa Uefa, una Champions ed una Coppa Intercontinentale  con la Juve della triade Bettega, Moggi, Giraudo, 3 campionati cinesi e una Champions asiatica con il Guangzhou Evergrandej 1 Mondiale con la Nazionale nel 2006. Personaggio ruvido     , ha dichiarato più volte che non gli interessa risultare simpatico. E, coerentemente, si è fatto diversi nemici nel mondo del calcio. Nota la sua diatriba con Baggio, nata alla Juve ed esplosa all'Inter   «Era un caudillo, ostentava una conduzione militaresca dello spogliatoio. Contro di me, ha usato tutto il potere di cui era in possesso, nella speranza di annientarmi [...] un attacco dopo l'altro, senza tregua, uno stillicidio.»  ha scritto il fantasista nella sua autobiografia, aggiungendo che Lippi avrebbe preteso, invano,  che lui si trasformasse in spia, riferendogli  certi comportamenti (presumibilmente dentro e fuori lo spogliatoio) dei compagni di squadra.Celebre anche  l’episodio, raccontato, sempre nel libro, in cui, durante una partitella al ritiro dell’Inter, fa un lancio smarcante di quaranta metri per Christian Vieri, questi segna, si gira e applaude insieme a Christian Panucci il suo bel lancio. Lippi urla: «Vieri, Panucci, ma che cazzo fate? Credete di essere a teatro? Non siamo qui per farci i complimenti a vicenda, tantomeno al sig. Baggio, siamo qui per lavorare!» La risposta di Lippi,  che, senza mezzi termini, asserisce di non aver mai chiesto aiuto a Baggio “perché è una persona di cui non ho stima e che non reputo importante dal punto di vista umano” Il 23 Maggio 2000, l’Inter arrivata quarta in campionato insieme al Parma deve giocarsi lo spareggio per un posto nei preliminari di Champions. I nerazzurri vincono 3 a 1, grazie alle magie di Roby Baggio, che però aveva avvertito che se ne sarebbe andato dall’Inter se fosse rimasto Lippi. L’allenatore da parte sua aveva chiesto il raggiungimento di un posto in Champions per la sua conferma nella stagione seguente. Ancora una volta la faccenda è quantomeno bizzarra: Lippi non viene esonerato proprio grazie al giocatore da lui ostracizzato. Un bel grattacapo per Moratti, che, denunciando una incapacità decisionale endemica, lascerà che Baggio dia compimento alla sua minaccia: “Se Lippi rimane, io me ne vado”. Sarà il Divin Codino a fare le valigie.

    Recentemente Djorkaeff ha rivelato che nel 1999 se ne andò dall'Inter proprio a causa dell'arrivo del tecnico viareggino. “Quando arrivò Lippi sapevo che sarei andato via. Lui era uno juventino. Come avrebbe potuto fare l'allenatore dell'Inter? Ioandai dal presidente per dirgli che avrei preferito essere ceduto, non volevo lavorare con questo allenatore. Moratti capì subito. Non volevo poi vestire un'altra maglia nel campionato italiano, nonostante le tante offerte. In Italia c'è solo l'Inter per me". Sembra però che sia anche, da buon toscano, un cultore della burla. Zambrotta, ad esempio, ha raccontato “Massimo Oddo era famoso per la sua passione da barbiere. Si divertiva a tagliare i capelli ai suoi compagni di squadra. Era un suo pallino. Così un giorno il Mister, che ovviamente era stato informato di tutto, lo chiama in presenza della squadra e gli fa questa domanda: “Allora Massimo, te la senti? Ti senti pronto? Lui, che dall’inizio del Mondiale non aveva ancora giocato una partita, rispose : ”Certamente Mister, sono prontissimo”. E allora Lippi disse :” Bene, allora ti aspetto nello stanzino del barbiere così mi puoi dare una sistemata ai capelli”. Per Oddo fu una doccia fredda. Non si sarebbe mai aspettato una battuta simile da parte di Lippi. E tutti si misero a ridere. Fortunatamente, arrivò anche la convocazione".Detto “Paul Newman” per la somiglianza col celebre attore. Ai tempi della Sampdoria il tecnico Bernardini si arrabbiò molto quando  durante una trasferta a Basilea la pizzicò in camera con due parrucchiere. .”È vero, da ragazzi eravamo un po' birichini. Subito dopo quella sfuriata io e un altro compagno ci fermammo a parlare con altre due ragazze del posto. Mi sentii toccare la spalla, era Bernardini: «Cavolo, ma allora ce l'hai proprio in testa» mi disse unendo pollice e indice sulla fronte” Da giocatore contribuì alla vittoria di un altro scudetto bianconero, nel 1972, quando in Sampdoria-Torino respinse ben oltre la linea un colpo di testa di Agroppi. L' arbitro Barbaresco non concesse il gol, anche se poi, 40 anni dopo, ha riconosciuto “Pochi mesi fa su Internet ho visto un filmato molto chiaro dove le immagini sono prese in diagonale rispetto alla linea di porta. Diciamo a 30 gradi. Ovviamente non era il mio angolo di visuale quel pomeriggio, ma la sostanza non cambia. Quelle immagini dimostrano che il pallone era entrato completamente. Avevano ragione i giocatori del Toro, mi dispiace” Così i granada persero un punto che si rivelò poi fondamentale perché il campionato fu vinto dalla Juve con un solo punto di vantaggio. Si dichiara da sempre socialista ed è contrario alla tessera del tifoso La tessera del tifoso in trasferta non mi piace. È una cosa che ghettizza. Anche se sono il ct della Nazionale, dico sinceramente che, a caldo, questo strumento non mi convince. A sentire l'espressione "scheda del tifoso" mi viene da pensare ai supporter che il sabato sera sono a cena e hanno in mente di andare a vedere la partita il giorno dopo a Milano o a Torino, ma poi non possono farlo perché non hanno la tessera. Diciamo che qualsiasi forma di schedatura non mi piace, tanto meno quella che riguarda i tifosi “

    Curiosamente  è nato il 12 aprile anche un altro acerrimo nemico di Lippi:

    CHRISTIAN PANUCCI, 1973. I due si trovarono insieme all'Inter e Panucci fece tanta panchina. In occasione della partita col Bari al 90' Lippi  gli chiese di entrare  e il difensore gli rivolse il "mister si riscaldi lei" senza alzarsi dalla panchina. Nel 96 poi Panucci accusò il CT di non averlo convocato per i mondiali a causa di questa antipatia "L'Italia è uno dei pochi paesi al mondo in cui un giocatore in forma non riesce a guadagnarsi un posto in nazionale solo perché risulta antipatico” Gli fu preferito Zaccardo, che lui non riteneva affatto che gli fosse superiore. Panucci, del resto ha litigato con quasi tutti gli allenatori che ha avuto. Spalletti, Del Neri, “\"Maldini mi ha deluso, Sacchi rovinato la carriera” Peruzzi ebbe a dire “"Se lo cedono, sono pronto ad accompagnarlo personalmente in capo al mondo" con Cassano non ha più rapporti perché ebbe una storia con la ex del talento barese. Con Capello ha avuto un rapporto altalenante. Alla Roma ebbe una lite, anche in questo caso, per un rifiuto di subentrare dalla panchina. Poi, però, il Mister lo chiamò al Real (è stato il primo italiano a giocare nei galacticos) e lo ha ingaggiato come Vice nell'esperienza come CT in Russia. Poi, però, "Tornati dal Brasile la federazione russa mi aveva promesso tante volte il rinnovo come vice allenatore. Ho lavorato addirittura senza contratto, poi ho detto basta: e pensare che per loro ho pure rifiutato una panchina.Capello? Lo ringrazio per l’opportunità che mi ha dato, ma si è comportato in modo vergognoso con me e con tutto lo staff italiano”Nel 2003, però, furono i suoi domestici cingalesi a intentargli una causa di lavoro per non essere stati pagati. Nel 96 viene miracolato. Partito con la spedizione olimpica ad Atlanta si infortuna e quindi torna in Italia. Sulla pista dell'aeroporto John Fitzgerald Kennedy c'era un Boeing 747 della Twa ad aspettarlo, rotta New York-Roma-Parigi. Il suo volo.Panucci arriva da Cincinnati  ma scopre che il suo bagaglio è sparito. Coincidenza. Si rivolge a un assistente americano, vede la prenotazione, è diretto in Italia. Per questo gli consiglia di imbarcarsi sul volo della Twa. E' il primo che parte, è il primo che arriva: "Ma pensandoci bene non mi andava di fare scalo a Roma. Avrei dovuto poi riprendere l'aereo per Milano, una perdita di tempo che non mi piaceva".Cambia programma. E un attimo: "Ho scelto di ritardare la partenza e di andare a denunciare lo smarrimento della mia valigia all'Alitalia. Lì mi hanno trovato un altro volo, diretto per Milano". Il Boeing 747 della Twa parte senza di lui. Pochi minuti dopo il decollo si inabissa nell'Oceano Atlantico. Si parla di un'esplosione nel serbatoio centrale di benzina. Si parla di un attentato. Duecentoventotto persone a bordo, duecentoventotto morti.Panucci intanto è su un altro volo. Non sa niente. "Ho capito quello che era successo quando ho visto le hostess del mio aereo che piangevano. Mi hanno spiegato il disastro, mi si è gelato il sangue. Ho smesso lì di pensare di essere un uomo sfortunato". Come allenatore, quest'anno è stato esonerato per ben 2 volte dal Livorno. Il Presidente Spinelli  lo ha sostituito prima con Bortolo Mutti e poi, approfittando del periodo pasquale, con Franco Colomba

    Buon compleanno ad

    ERALDO PECCI
    , 1955, scudetto col Toro nel 1975-76 e quasi scudetto con la Fiorentina nell' 81-82 “Quando, anche nel calcio, si muovono i poteri forti devi stare molto accorto perché la fregatura è in arrivo. A me capitò sulla testa un giorno che, con la maglia della Fiorentina alla quale ero arrivato da Torino,, giocavo a Cagliari. Ne accaddero di tutti i colori, a noi in campo, mentre quelli là a Catanzaro vincevano su rigore. Così ci scipparono lo scudetto”.Detto “Piedone””Mi chiamavano così perchè portavo il 44 di scarpe per un metro e 70 d’altezza”Regista classico che privilegiava la tecnica alle qualità atletiche  “Perché, in campo dovrei correre? la terra è rotonda, la palla pure, sono sicuro che prima o poi passerà dalle mie parti.”Battutista instancabile, anche quando coadiuvava il povero Pizzul nelle telecronache della Nazionale  «i portieri turchi sono tutti bravi perché hanno ottomani», «siamo una squadra di falegnami perché continuiamo a prendere i pali»,”nel 1985-1986 Diego Maradona abitava sopra di me a Napoli, ci salutavamo, volevo insegnargli a palleggiare di destro, ma non mi ha mai voluto dare retta.” Gigi Radice durante un allenamento del Torino: "Fuori i coglioni!".E Pecci a Patrizio Sala: "Guarda che dice il Mister che devi uscire".Sempre a Radice disse che non riusciva a dormire nel ritiro di Como  perché sopra c’èra Chiasso. «Adesso che non gioco più a pallone sa che sport faccio? Il “Gluking”... Non sa cos’è? Si va sulla spiaggia di Riccione, , si tirano i sassi sull’acqua del mare e vince chi sente più volte il suono “gluk”. Vinco sempre, gioco da solo...».Il Petisso Pesaola fu uno dei pochi capaci di replicargli Allenamento del Bologna, il prode Eraldo trotterella in mezzo al campo e l’allenatore lo incita a dare di più. “Mister, lo sa che io sono un estroso”. “Pecci, lei più che altro è un estronso” Uno dei rari giocatori dediti alla lettura ” Io in ritiro portavo sempre una valanga di libri. Non mi è mai piaciuto passare per il “secchione” davanti ai compagni di squadra, ma i classici dai “Promessi Sposi“ a “Lo straniero” di Camus me li sono letti tutti».  A Camus ha portato i fiori sulla tomba, a Lourmarin”
    Ma non basta. Buon compleanno a

    NICOLAS BURDISSO, 1981,argentino, del GENOA, prima Inter e Roma Nel 2004, ma dopo pochi mesi dal suo arrivo all'Inter, alla figlia Angelina viene diagnosticata una leucemia acuta. Per seguire le cure della figlia decide di tornare in Argentina insieme alla famiglia, restando lontano dalla squadra per molti mesi. La società però non gli fa mancare il suo appoggio: Burdisso racconterà di essersi incontrato in quei giorni con  Massimo Moratti, dicendosi disposto a rescindere il contratto pur di stare accanto alla figlia, ma il presidente gli concesse comunque di partire senza porre condizioni, mantenendosi anzi in contatto costante con lui. Superato il momento critico, nell'autunno 2005 Burdisso torna a disposizione dell'Inter. Rientra in campo il 16 ottobre contro il Livorno
    Il 23 gennaio2014 viene ceduto a titolo definitivo al Geno aper la cifra simbolica di 1.000 euro

    BLERIM DZEMAILI,  1986, svizzero di origine macedone,di etnia albanese, centrocampista Genoa, in prestito da Galatasaray Prima Torino, Parma e Napoli

    LUIZ ADRIANO 1987, punta brasiliana delMILAN, proveniente dallo Shaktar

    RICARDO ALVAREZ, 1988, trequartista argentino, da gennaio alla Samp Prima Inter e Sunderland che sono andate in causa perché gli inglesi non rispettarono il contratto che prevedeva l'obbligo di riscatto in caso di salvezza. Da settembre 2015 al gennaio 2016 si era allenato col Velez

    SERGIO PELLISSIER 1979, Attaccante e bandiera de Chievo "Finché mi permetteranno di scendere in campo cercherò di restarci il più possibile. Certamente gli anni passano e i contratti finiscono. Per adesso spero di giocare ancora perché questo è il lavoro più bello che si possa fare". Chiamato da Lippi il 6 maggio 2009, è stato il primo valdostano convocato nella Nazionale maggiore

    Il 12 aprile 1941 era nato anche BOBBY MOORE (morto nel 1993) capitano della Nazionale inglese, vincitrice dei Mondiali del 1966. “E' stato senza dubbio il miglior difensore che ho incontrato in tutta la mia carriera"(Pelè) Prima dei mondiali messicani del 1970 fu protagonista di uno spiacevole e curioso episodio. Venne infatti accusato ingiustamente di aver rubato un bracciale in una gioielleria di Bogotà –dove la squadra stava svolgendo la preparazione atletica per abituarsi a giocare a latitudini elevate- finendo addirittura per trascorrere qualche giorno agli arresti domiciliari presso l’abitazione di un agente federale colombiano. Il manager Alf Ramsey decise di partire alla volta del Messico, lasciando il proprio capitano a Bogotà in attesa di sviluppi.Le accuse vennero successivamente lasciate cadere, Moore fu pienamente scagionato e gli fu permesso di raggiungere i suoi compagni di squadra in Messico. E' stato anche protagonista, con Stallone, Pelè e Ardiles, del film “Fuga per la vittoria”
    ed era nato anche

    GIUSEPPE LONGONI, 1942 Morto  nel 2006 per "vasculopatia cronica con lesioni cerebrali" (in pratica, il restringimento delle arterie del cervello), malattia degenerativa dalle conseguenze irreversibili. Sembrava una delle morti “sospette” ma in realtà non c'è nessun rapporto col morbo di Lou Gehrig o con altri mali che la scienza abbia in qualche modo messo in correlazione con la pratica sportiva. Difensore massiccio, detto “Coscia” nel 1969 passò  alla Fiorentina, fresca vincitrice del titolo, proveniendo dal Cagliari, che lo vinse proprio quell'anno. 2 scudetti “sfiorati, insomma.
    Buon compleanno, infine, a  

    DAVIDE BASSI, 1985, portiere dell' Atalanta
    NICOLAS, 1988, portiere brasiliano del Trapani
    LORENZO VENUTI 1995, Terzino destro del Brescia, in prestito dalla Fiorentina
    SIMONE DELL'AGNELLO, 1992, Attaccante del  Savona, in prestito dal Livorno
    GUIDO LIPPI 1982, portiere della Pistoiese (non è parente né di Marcello, né di Claudio)
    CIRO POLITO, 1979, portiere della  Juve Stabia
    MARCELLO FALZERANO, 1991, ala destra del  Bassano
    ALESSANDRO MALOMO, 1991, Difensore centrale del  Pavia
    WLADIMIRO FALCONE, 1995 Portiere del  Savona in prestito dalla Samp
    DRAMANE KONATE', 1994, difensor centrale senegalese dell'  Ancona, in prestito prestito dall' Empoli. 

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