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  • Campio-nati il 25 aprile: auguri a 'La Roccia' Burgnich, a Strunz e a Francesco Romano

    Campio-nati il 25 aprile: auguri a 'La Roccia' Burgnich, a Strunz e a Francesco Romano

    CAMPIO-NATI IL 25 APRILE. Non posso non cominciare se non celebrando 

    JOHAN CRUIJFF, nato il 25 aprile 1947 e scomparso un mese fa. In occasione di questo triste evento di lui è già stato detto tutto, per cui mi limiterò a ricordare che fa parte della triade dei più grandi di tutti i tempi, insieme a Maradona e Pelè

    Buon compleanno, invece, ad un altro grandissimo

    TARCISIO BURGNICH, 1939, mitico numero 2 della formazione della grande Inter (Sarti, BURGNICH, Facchetti etc etc), detto Roccia. Fu Armando Picchi a chiamarlo così. In una partita con la Spal arrivarono a contendersi il pallone Novelli, un'ala veloce, e Burgnich. Novelli rimbalzò a tre metri e rimase a terra come l'avesse investito un camion. "Ti capisco, sei andato a sbattere contro una roccia", andò a consolarlo Picchi.
    Prima di approdare in nerazzurro, nel 1962, aveva giocato con Udinese, Juve e Palermo. La sua carrierà terminò a Napoli, dove Vinicio lo utilizzò come libero.(“Quando l'Inter mi ha giudicato troppo vecchio, mi ha mandato a Napoli e a Napoli, con la zona di Vinicio, mi sono proprio divertito.”). Quindi una lunga carriera da allenatore girovago, cambiando squadra praticamente ogni anno  e senza mai uidareuna grande "Poi ho smesso, perché ormai mi chiamavano soltanto a risolvere le imprese disperate, squadre che stavano retrocedendo, “tanto se si va giù la colpa è di Burgnich”, si diceva". 
    66 presenze in Nazionale, compresa la parita del secolo Italia Germania 4-3, in cui realizzò il gol del 2-2, uno dei 2 da lui segnati in azzurro (“Dopo il 4-3 coi tedeschi ho passato tre giorni a letto, per recuperare “)
    Alla Juve restò un solo anno, vincendo peraltro lo scudetto, perché ritenuto non adatto allo stile della squadra e con una carriera incerta per un presunto leggero strabismo.
    Prima di andare alla Juve, il Catania, cui serviva un difensore, convocò per un provino lui e Bruno Pizzul e preferì il futuro telecronista. "Da bambino tenevo al Toro. Dopo Superga, in classe piangevo e i compagni mi prendevano in giro. Tra noi giocavamo il derby della Mole, le milanesi erano un realtà lontanissima. Facevamo il pallone riempiendo di fieno secco le calze di nylon, erano passati gli americani. Oppure palleggiavamo con le palline da cricket che lasciavano gli inglesi. Per vedere un pallone veroce ce n'è voluto". “Una domenica a San Siro con una gomitata Riva mi ha buttato giù due incisivi e un premolare. Appena ho potuto gli ho reso il fallaccio, e poi mi sono scusato. ”Nel periodo interista nei ritiri divideva la camera, ovviamente, con Facchetti. “Era una gara a chi parlava di meno. Avevamo tanta roba da leggere, io libri di storia, lui romanzi. Buonanotte Tarci, 'notte Cipe, alle 22.30 si spegneva la luce”. 

     

    CELESTE PIN, ex difensore di Perugia, Fiorentina, Verona e Siena. Ha una grande simpatia per la Juventus. Nel novembre  2012, prima della partita della Fiorentina coi bianconeri invitò i giocatori viola a fare attenzione: “A che i gobbi non rubino, come fanno sempre. Io l'ambiente bianconero lo conosco bene e so come, anche indirettamente, riescono a condizionare gli arbitraggi, a prendere vantaggi quando non lo meritano, e di come le loro partite, chissà come mai, vengono decise quasi sempre non da episodi limpidi, specie contro la Fiorentina. Nella finale di andata della Coppa Uefa del '90 le parole dette da Casiraghi nel tunnel a Torino io non le ho mai cancellate dalla mente. Rientrando negli spogliatoi mi disse: “Noi siamo la Juventus”. Capii subito che anche a rigiocarla mille volte quella coppa non l’avremmo alzata mai. Nell'azione del suo gol Casiraghi si era fatto spazio spazio con un'unghiata. Il segno mi è rimasto a lungo sulla pelle. Contestammo a lungo, ma il direttore di gara non volle sentir discorsi" (vedi il gol). Nel marzo 2002 Pin subì un altro furto, quando la sua casa a Firenze fu visitata dai ladri, che portarono via un cellulare, 500 euro e soprattutto la Porsche Carrera che teneva parcheggiata nel garage. 
     

    THOMAS STRUNZ, 1968, ex centrocampista tedesco, di Duisburg, Bayern e Stoccarda e della Nazionale. Famoso soprattutto per essere stato il bersaglio nella notissima conferenza stampa in tedesco del Trap, il 10 marzo 1998 (anche in versione remix). 

    Lo stesso giocatore in un'intervista ha rivelato che il Trap lo prese di mira per un errore in quanto a differenza dei compagni Mario Basler e Mehmet Scholl non lo aveva mai criticato per essere rimasto in panchina. "Giovanni era sotto pressione per i nostri cattivi risultati, senza aver fatto un gol in cinque partite e con l'eliminazione in Champions League", ha rievocato alla Sueddeusche Zeitung, "Io avevo solo detto di non aver capito una decisione che comunque andava accettata, ma Giovanni ci mise tutti e tre nel calderone e picchiò duro". Il fatto di essere stato additato come la pecora nera dal suo allenatore "all'inizio fu spiacevole, anche se in effetti ha poi aumentato il mio grado di popolarità. Per tutti ero diventato il sinonimo del calciatore viziato e sempre infortunato. In seguito le cose sono cambiate e da zimbello del Paese sono diventato un apprezzato giocatore della nazionale, cosa che mi rende fiero". Nel 2013 hanno fatto pace.

     

    FRANCESCO ROMANO, 1960,  ex centrocampista di  Reggiana, Milan, Triestina, Napoli, Torino, Venezia e Tristina. Attualmente è procuratore sportivo. Con il Napoli vinse lo scudetto 1986-87 e la Coppa Uefa 1988-89. Nel Milan ha giocato 2 campionati in serie B. Con il Torino è stato tra i protagonisti della promozione in A del 1988-89. 

    Auguri anche a
    ANDREA CODA, 1985, difensore del Pescara, ex Empoli, Udinese, Prma Livorno e Sampdoria
    SIMONE EMMANUELLO, 1994, centrocampista della Pro Vercelli in prestito dall'Atalanta
    JAIME BAEZ, 1995, attaccante uruguagio del Livorno, in prestito dalla Fiorentina
    MARIO PACILLI, 1987, centrocampista della Cremonese
    ALESSANDRO ALBERTINI, 1994, terzino destro, Rimini
    MARCO SCHIAVINO, 1993, difensore della Paganese
    ALESSANDRO CITTADINO, 1994, centrocampista dell'Alessandria
    MANUEL RICCI, 1990, centrocampista della Lupa Roma

    Poiché oggi è il 25 aprile, Festa della Liberazione, chiudo facendo gli auguri anche a tutti i i giocatori “svincolati”.

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