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  • Campio-nati il 27 marzo: auguri a Neuer, Lentini e Mendieta

    Campio-nati il 27 marzo: auguri a Neuer, Lentini e Mendieta

    Oggi doppi auguri per i calciatori nati il 27 marzo. Infatti, a differenza dei nati il 25 dicembre con il Natale, non capita tutti gli anni di poter abbinare il compleanno con la Pasqua. E ad alcuni, come me, che sono nato a maggio, non capita mai. Sarebbe più giusto, visto che la Pasqua è mobile, che la sua data venisse sorteggiata tra tutti i 365, o 366 in caso di bisestile, giorni dell'anno. Non è però escluso che questa mia proposta venga prima o poi accettata, com'è accaduto, dopo lunga attesa, con la moviola in campo.
    Auguri raddoppiati, dunque, a: 

    MANUEL NEUER, 1986, portierone del Bayern ( in precedenza dello Shalke 04) e della nazionale tedesca, da molti considerato il migliore estremo difensore del mondo, giocandosela con Buffon. E pensare che al suo arrivo al Bayern fu contestato dagli ultras bavaresi in quanto tifoso dello Shalke e costretto ad accettare  regole da osservare strettamente per essere accettato Neuer non potrà avvicinarsi alla Curva Sud dell'Allianz Arena, tradizionale roccaforte degli ultras; non potrà baciare la maglia del Bayern nè lanciarla agli spettatori; neanche potrà intonare le bellicose strofe di "Humba", l'inno dei fedelissimi. Infine, non potrà commentare con la stampa il comportamento degli ultras. L'IFFHS, istituto di statistica riconosciuto dalla FIFA, l'ha eletto miglior portiere del mondo nel 2013, 2014 e 2015, secondo nel 2011, quarto nel 2010 e 2012

    GIANLUIGI LENTINI, 1969, Torino, Ancona, Milan, Atalanta, Cosenza (la seguì anche in serie D, dopo il fallimento), Canelli, Savignanese, Nicese, Carmagnola. Potenzialmente uno dei più grandi talenti italiani di fine millennio. "Potevo essere molto di più, anche se ormai ci penso poco". Gigi Lentini era un giocatore enorme. Potente e tecnico, una specie di Cristiano Ronaldo un po' Meroni. Irregolare, ombroso. Dopo notti "errabonde" dormiva in macchina davanti al Filadelfia e veniva svegliato dalla custode Carla per essere primo negli spogliatoi e prendere in contropiede l'allenatore Lido Vieri e il suo vice che lo avevano cercato nelle discoteche, 
    Il 2 agosto del 1993 l'incidente “Ricordo che bucai la gomma e che mi fermai all'autogrill per farmela cambiare da un benzinaio. Ricordo che percorsi ancora qualche chilometro, poi c'è il vuoto. Avevamo giocato a Marassi, io stavo tornando a Torino"  Aveva sostituito la gomma forata con il "ruotino" di scorta, ma, ignaro che per motivi di sicurezza dovesse mantenere una velocità ridotta, spinge l’acceleratore fino ai 200 km orari. Perde il controllo dell’auto, sbanda e attraversa tutta la carreggiata finendo contro una rete, al bordo di una scarpata. Riesce ad uscire dalle lamiere della macchina prima che questa prenda fuoco. Lentini ha sbattuto violentemente il capo e giace incosciente a terra. Viene salvato da un camionista di passaggio,
    Due giorni tra la vita e la morte, il coma, il risveglio. "All'inizio parlavo come un bambino. Avevo i riflessi lenti e non me ne accorgevo. Anche in campo, quando tornai, ero lento, ma ogni cosa poi andò a posto, due stagioni dopo ero di nuovo fortissimo, ero sicuro che avrei giocato la finale di Coppa dei Campioni 1995, Milan-Ajax a Vienna. Invece Capello mi tenne fuori, lui non dà mai spiegazioni. Crollò tutto. Persi la voglia, sbagliai. Quella sera è finita la mia carriera".  "Qualche altra soddisfazione me la tolsi, ma sempre con quella frase addosso: Lentini non è più lui. Un luogo comune, perché potevo giocare male anche prima dell'incidente".
    Tornato a vivere nella sua cittadina, gestisce con alcuni amici un circolo di biliardo, il “Green Club”
     Ha il dente avvelenato con Marco Materazzi:"Non ci sono le parole per descriverlo. Una persona sleale. A quei tempi in campo c'erano meno telecamere e lui faceva di quelle cose che non si possono raccontare. Non è un giocatore di calcio".  
    Nel 1992 era passato al Milan per 18 miliardi e mezzo e un ingaggio di 4 miliardi, diventando, in quel momento, il calciatpore più costoso di sempre. Un acquisto, che portò ad un processo, in quanto sarebbe stato fatto in parte alla luce del sole, per il resto con un pagamento fuori bilancio: a Gianmauro Borsano, presidente del Torino, andarono infatti, secondo l'accusa, 10 miliardi delle vecchie lire. Oltre, naturalmente, i 18 miliardi e mezzo.  Soldi mai iscritti in bilancio, dunque in nero. Furono imputati, Berlusconi, presidente del Milan, Galliani, amministratore delegato e Massimo Maria Berruti, l'avvocato che perfeziono il contratto di cessione dell'attaccante. Tutti e tre erano accusati di falso in bilancio. Il processo, però, si concluse, nel dicembre 2002 con il non luogo a procedere, in base alla nuova legge sul falso in bilancio, promulgata ed approvata, guarda caso, dal governo guidato dallo stesso Berlusconi.


    Gaizka MENDIETA, 1974. centrocampista basco, Valencia, Lazio, Barcellona, Middlesborough. Ritirato nel 2008.
    Rientra nella categoria degli acquisti  dissennati. Nella stagione 2001-02 la Lazio di Cragnotti lo acquistò, per sostituire Nedved (tra l'altro prese alloggio proprio nella villa lasciata libera dal campione boemo),  per 90 miliardi di lire ed un ingaggio di 8 miliardi a stagione. Lo cercava mezza Europa. Trapattoni disse:”Mendieta è un centrocampista dotato di qualità fuori dal comune” Si rivelò invece  il bidone più costoso del calcio italiano: alla fine del campionato 27 presenze tra campionato e Champions League, zero gol. Oggi, a tanti anni dal suo ritiro agonistico, Mendieta vive con la famiglia a Yarm, città alle porte di Middlesborough; , fa il DJ part time nei nightclub. “È sempre stata una mia passione – ha detto in un'intervista al Daily Mail – Un amico a Valencia aveva un negozio di dischi. Se giocavo il sabato poi la notte sgattaiolavo al club per mettere i dischi”. Mendieta nascondeva il viso come poteva per non farsi riconoscere. La cosa lo dispiaceva fino ad un certo punto, visto che il fare il dj era una via di fuga dalle pressioni del campo. “Non ho mai una scaletta già decisa  Prendo una scatola di vinili e metto su le prime canzoni. Tasto l'umore della gente e poi decido cosa inserire. Quando si è in campo si dispone di una frazione di secondo per decidere un passaggio e qui, da dj, è un po' la stessa cosa”. 

    FRANCO JANICH, detto “Armadio”,1937, difensore, Atalanta, Lazio, Bologna(dove vinse lo scudetto del 1964) e Lucchese. Ritiratosi nel 1973 ha intrapreso la carriera di dirigente (Napoli, Como, Lazio, Triestina, Bari. Nel 1986, da direttore sportivo de Bari. Fu coinvolto nello scandalo delle  scommesse, e pagò con 6 mesi di squalifica. (“Continuano a riportare delle inesattezze: io sono stato squalificato “per frequentazione”, perché conoscevo uno che mi diceva che si vendeva le partite“)   “Accadde un pomeriggio al Dall’Ara: d’un tratto, nella stessa partita e nel giro di pochi minuti, mi riuscirono tre lanci di fila. A quel punto mi fermai, vidi che il pubblico applaudiva e dissi: beh, sono come Suarez”.
    425 partite in serie A senza mai segnare  un gol, ma anche senza mai essere espulso. Rischiò, nel  mondiale1962, nella burrascosa partita contro la squadra di casa, il Cile.
     “Si giocò a bastonate - racconta Janich - perché Aston era la persona più in contrasto con tutto ciò che dovrebbe significare essere un arbitro di calcio. Venne immediatamente espulso Ferrini, subito dopo Maschio prese un pugno in piena faccia da Sanchez, che non venne nemmeno ammonito. Quindi venne cacciato anche David. Non sono mai stato espulso in tutta la carriera, ma a un certo punto mi avvicinai ad Aston per urlargli in faccia qualcosa tipo “bastard man”: non sapevo l’inglese, ma penso abbia capito. 
    In BAR SPORT DI Stefano Benni è definito ““il vecchio baluastro della difesa rossoblù”, ove “baluastro” altro non è che l’innesto di “baluardo” con “pilastro”.  Nel 2012 aveve, e forse li ha ancora,  tre cani chiamati Gullit, Cafù e Joao Paulo)

    ANGELO RECCHI 1951 portiere Mantova, Ascoli, Rimini, Pescara, Cesena, Inter, Ancona) laureato in Medicina, come Boranga, altro portiere che ha giocato a lungo nel Cesena

    NICOLAS N'KOULOU, 1990, camerunense, difensore del Marsiglia. Si è parlato più volte di un forte interesse di clubs italiani nei suoi confronti. Ma, almeno fino ad adesso non si è concretizzato niente. Forse è penalizzato dal cognome, come accadde, a suo tempo, al tedesca Strunz

    GIANPAOLO BELLINI, 1980, terzino destro dell'Atalanta. Vanta il record assoluto di presenze, 433, nella società orobica, dove milita dal 1986, quando aveva 6 anni. Dopo 12 anni nelle giovanili, esordì in prima squadra nel 1999. Si ritirerà a fine stagione. Ha comprato 3 auto dallo stesso concessionario e poi ha sposato la ragazza che ci lavorava

    Auguri anche a
    SILVANO RAGGIO GARIBALDI, 1989,  punta, Reggiana
    ANTONINO RAGUSA 1990, ala destra, Cesena
    LEANDRO CHICHIZOLA,  1990, portiere, Spezia
    BIAGIO MECCARIELLO, 1991, difensore centrale Ternana
    ANDREA PETTA, 1992, terzino destro MELFI
    Essendo Pasqua, non possiamo esimerci dal fare gli auguri, anche senon è il compleanno, a MANUEL PASQUAL della Fiorentina e GIOVANNI PASQUALE dell'Udinese

    Essendosi conclusa la prima settimana della rubrica CAMPIO-NATI, lancio il sondaggio tra i lettori virtuali: qual'è il vostro preferito tra i seguenti personaggi che abbiamo festeggiato nei giorni scorsi.? Non siate timidi e scatenatevi. Scrivetelo nei commenti qui sotto: 

    MORGAN DE SANCTIS
    MATTIA DESTRO
    MICHEL DUDEK
    NANU GALDERISI
    GUSTAVO GIAGNONI
    RONALD KOEMAN
    RUUD KROL
    GIUSEPPE MAROTTA
    LOTHAR MATTHAUS
    CARLETTO MAZZONE
    ALESSANDRO NESTA
    LULU' OLIVEIRA
    GIANLUCA PEGOLO
    RONALDINHO
    FERNANDO TORRES
    TOMAS UJFALUSI
    AZEGLIO VICINI
    TARIBO WEST
    PIERRE WOME'

    Domani, se ci saranno, come spero, risposte, pubblicherò la classifica
    Intanto buona Pasqua, senza calcio, a tutti :-)

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