Calciomercato.com

  • Caos Infront: Procura indaga in Serie A

    Caos Infront: Procura indaga in Serie A

    Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, l'arresto del fiscalista Andrea Baroni con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio può portare a un clamoroso effetto domino sul mondo del calcio Tutto è ancora da dimostrare, con i pm Roberto Pellicano e Giovanni Polizzi su disposizione del procuratore aggiunto Giulia Perrotti che stanno verificando ipotesi che farebbero tremare la Serie A.

    BARONI IN CARCERE - Ieri il fiscalista rinchiuso a San Vittore non ha risposto alle domande del Gip Giuseppe Gennari. A prima vista racconta il Corriere non c’azzecca nulla con il calcio. A prima vista, perché per la Procura di Milano tra i clienti di Baroni ci sarebbero anche Bogarelli e Silva (e pure Mr Bee che sta trattando l’acquisto del 48% del Milan...). A lui sono stati sequestrati documenti, ma anche tutte le conversazioni effettuate su smartphone e tablet attraverso whatsapp e skype. Baroni resta in carcere, mentre continua l’assedio dei magistrati ai poteri forti del calcio italiano.

    I FATTI - Venerdì la Guardia di Finanza ha effettuato una perquisizione nella sede della Lega Serie A. La stessa cosa è accaduta nelle sedi di Genoa e Bari, in quelle di Mediaset e Infront Italy. Perquisizioni sono state effettuate anche a casa di alcuni dirigenti indagati: Giorgio Giovetti e Marco Giordani (Mediaset); Marco Bogarelli, Andrea Locatelli e Giuseppe Ciocchetti (Infront Italy) e Riccardo Silva (MP&Silva).

    TURBATIVA D'ASTA - Secondo la procura di Milano, il primo filone d’inchiesta potrebbe colpire al cuore l'intera Serie A: ad Infront sono contestati i reati di turbativa d’asta e turbata libertà degli incanti per la vendita dei diritti tv valida per il triennio 2015-18. Per i magistrati, Infront avrebbe pilotato il bando in favore di Mediaset, condizionando modalità e tempistiche. Il sospetto è un accordo sotto banco tra i due colossi concorrenti per spartirsi gare e fette di mercato. L’istruttoria è ancora in corso: dovrà arrivare a una conclusione entro il 30 aprile 2016.

    DA PREZIOSI A LOTITO - Sempre secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, fra gli indagati ci sono anche il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, e il presidente del Bari, Gianluca Paparesta. Per entrambi i PM stanno verificando l'ipotesi di "doping finanziario" per abbellire i bilanci e per "ostacolo all’attività di vigilanza". La stessa accusa che è stata rivolta anche al presidente della Lazio e consigliere federale Claudio Lotito.
     
    FINANZIAMENTI CLANDESTINI - La Procura milanese indaga anche riguarda l'ostacolo all’attività degli organi di vigilanza. In particolare nei confronti della Covisoc che ha il compito di dare l’ok fiscale all’iscrizione dei club ai campionati. Nel mirino Genoa e Bari per possibili finanziamenti occulti. Fatti da parte di Infront? E’ il sospetto dei pm. Nel primo caso si tratta di circa 15 milioni di euro versati in tre anni da Enrico Preziosi, come azionista di maggioranza del club. Da dove arriva il denaro? Preziosi si è dichiarato "tranquillissimo" e ha fatto sapere che si tratta di un prestito personale avuto su un conto svizzero alla luce del sole. Quanto al Bari la questione è ancora più semplice: Infront ha dato 460 mila euro per la sponsorizzazione della seconda maglia. Si può fare?

    COMUNICATO INFRONT - In merito all'inchiesta in corso, arriva anche una dichiarazione fornita dall'ufficio stampa di Infront:
    "Confermiamo che venerdì scorso, 9 ottobre 2015, la Procura di Milano ha aperto un’indagine a carico di Marco Bogarelli, Giuseppe Ciocchetti e Andrea Locatelli, manager di Infront Italy, relativa a una presunta contribuzione per inappropriate pratiche finanziarie nei confronti di due squadre Italiane di calcio e per una presunta turbativa del processo amministrativo dell’asta di assegnazione dei diritti TV della Lega Serie A per il periodo 2015/2018.

    Infront in qualità di azienda non è ufficialmente sotto inchiesta per le suddette questioni. Infront e il suo management locale stanno collaborando con le autorità al fine di dimostrare la correttezza dell’operato dei manager della società. Infront non ha e non ha mai intrattenuto alcun rapporto con la società svizzera di consulenza Tax & Finance e/o con Andrea Baroni".

    Altre Notizie