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  • Caputo: 'Volevo smettere. Del Piero il mio idolo, Conte il migliore. Quando era al Chelsea...'

    Caputo: 'Volevo smettere. Del Piero il mio idolo, Conte il migliore. Quando era al Chelsea...'

    Ciccio Caputo segna più di Icardi e punta alla salvezza con l'Empoli. 11 gol in stagione, al suo primo anno di Serie A, sono un buon bottino per l'11 dei toscani, che si racconta a la Gazzetta dello Sport: "Ognuno ha un suo percorso. Io non ho mai avuto prima di Empoli l’occasione giusta. Ricordo un sondaggio due anni fa del Crotone. Un sondaggio. E tante voci. Tanti “vediamo”. Magari mi chiedevano se ero interessato a fare la quarta-quinta punta". 

    OMESSA DENUNCIA - "Se ho pagato quell'anno perso? Forse. In quel periodo ero in rampa di lancio. Un’accusa ingiusta, che mi ha ferito. Ero innocente e non potevo dimostrarlo. Poi per fortuna è arrivata la sentenza della giustizia ordinaria e sono stato assolto. Pulito al 100%. Ma in quel momento ho sofferto tanto. La gente mi guardava strana. Prima ero circondato da mille amici dopo quella sospensione erano spariti tutti. Per fortuna, c’era mia moglie Annamaria. C’erano i miei procuratori Fedele e Malagnini. E devo dire grazie anche al d.s. Angelucci. A un certo punto stavo per saltare per aria. Volevo smettere di giocare. Basta pallone. Un momento di debolezza. Mia moglie mi ha convinto a tenere botta. E abbiamo vinto". 

    SU CONTE - "Con lui ho vinto due campionati. Prima a Bari poi a Siena. Gli devo tanto da calciatore e ancora di più per quello che mi ha insegnato dal punto di vista umano. Conte è un grande. E’ uno dei cinque più bravi allenatori del mondo. Scommetto che il prossimo anno tornerà a lavorare in A. Quando era al Chelsea gli ho regalato una confezione della mia birra".

    IDOLO - "Il mio idolo da ragazzo è stato Del Piero. Grande campione e soprattutto uomo vero".

    UN ALTRO CAPUTO - "Donnarumma meriterebbe un’occasione importante. Ma giocatori come noi, che non hanno “nome”, la A se la devono conquistare. Io dissi al mio procuratore: per andare in A devo vincere un torneo di B e salire con la mia squadra. Per questo ho accettato la scommessa dell’Empoli. E ho vinto".

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