Wanda Ghetti Maldini, 90 anni, bolognese, nipote di un generale dei Carabinieri è una signora particolarmente toccata dal dramma di Alex Schwazer. Ha scritto questa lettera a calciomercato.com perchè la inoltrassimo al Comandante Generale dell'Arma. Ecco il testo:  

Gentilissimo Direttore,

sono una novantenne che forse per l'eta ' riesce a vedere chiaro nell'animo umano e per questo Le scrivo per abbracciare metaforicamente Alex Schwazer.

Mi ha profondamente commossa vederlo piangere davanti al mondo ammettendo la sua colpa di cui si e' assunto ogni responsabilità (cosa rara di questi tempi e in questo paese!).

La sua contrizione, la sua umiliazione e la sua disperazione toccavano il cuore.

Credo fermamente che abbia commesso l'errore del doping per un profondo disagio interiore, un consumarsi l'animo perché non riusciva a sopportare la tensione della competizione sempre più schiacciante e non per ingordigia di medaglie o denaro.

Credo che le sue interviste dopo lo scoppio dello scandalo siano state chiarissime per tutti gli italiani e abbiano rivelato questo sua ormai patologica percezione della sua preparazione atletica.

Errare e' umano quando così giovani si smarrisce se stessi e la propria meta reale, quindi la strada.

Possiamo fargli sentire la nostra comprensione e la nostra vicinanza morale? Io così anziana, nipote di un generale dei carabinieri, profondamente attaccata alle istituzioni che rispetto con tutto il mio sentire, pregherei l'Arma di riabilitarlo in qualche modo per il suo ammettere la colpa e non aggiungere umiliazione a umiliazione, per aiutarlo psicologicamente a riprendersi.

"Parcere subiectis" dicevano gli antichi "et debellare superbos" e lui più subiectus e meno superbus di così non può  apparire. Aiutiamolo!

Wanda Ghetti Maldini, Bologna