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  • Carraro, il ritorno che fa paura

    Carraro, il ritorno che fa paura

    Ma chi ha paura di Carraro? Così si divide il mondo del calcio.
    Franco Carraro torna nel mondo del calcio? Possibile, se i venti presidenti della Lega di serie A, divisa dalla scorso anno dalla serie B, si metteranno d'accordo. Il Coni sta a guardare. Neutrale. Gianni Petrucci ha idee diverse da Franco Carraro per quanto riguarda il cammino di Roma 2020, ma fra i due dirigenti resta la stima, pur in ruoli ben diversi. Franco Carraro è nato a Padova il 6 dicembre 1939: ha occupato tutte le cariche dello sport, e anche più volte. Per quanto riguarda la Lega Calcio è già stato tre presidente in tre occasioni: dal 1966 al 1968, dal 1973 al 1976 e dal 1997 al 2001. E' stato anche commissario, n.1 del Coni, della Figc, ministro del turismo, sindaco di Roma, eccetera. Ha occupato tutte le poltrone, attraversando numerose epoche. Con la carica di membro Cio del 1982, quella che ha più a cuore. Carraro si è dimesso travolto da Calciopoli, pur essendo risultato innocente a livello sia sportivo che penale: ma la responsabilità "politica" pesa, e lui mai lo ha nascosto. Ora la Lega di A sta per perdere Maurizio Beretta, un manager che non conosceva il calcio e che ora si era appassionato: ma il richiamo di UniCredit è stato troppo forte. Molti presidenti pensano a Carraro: ha il blocco dei grossi club con sè (Milan, Inter, Juventus, chissà se la Roma degli americani...), contro Catania e Preziosi, vecchio nemico. Non si sa ancora da che parte sta Claudio Lotito, che dice di spostare molti voti. Carraro chiede un largo consenso, e, soprattutto, un incarico limitato nel tempo.

    Non vuole dividere il mondo del calcio: se (quasi) tutti saranno convinti, allora accetterà. Per "servizio" nei confronti di un calcio al quale rimane legato, e che segue con attenzione e competenza quotidiana. Non è un nome nuovo, indubbiamente, ma all'orizzonte non è che se ne vedano molti, almeno con determinate capacità decisionali. Il calcio ha sempre faticato a fare crescere dirigenti di spessore. Rosella Sensi aveva sperato di poter andare in Lega, a  Milano, ora che la sua avventura con la Roma si sta chiudendo: la presidentessa giallorossa si augurava di un appoggio da parte di UniCredit e di Gianni Letta. Ma c'è un problema: l'UniCredit è la banca di Carraro (anche se il Medio Credito Centrale, di cui è n.1, è stato appena ceduto alle Poste) e Gianni Letta è un sicuro estimatore ed amico, e non certo da adesso, di Franco Carraro. Si vedrà come finirà: in caso di spaccature in Lega (giovedì c'è assemblea straordinaria, qualcosa in più si capirà) potrebbe saltare fuori l'outsider, il commercialista milanese Ezio Maria Simonelli, stimato pure lui da Galliani e secondo un'agenzia di stampa- vicina alla Sensi- anche dalla Lega Nord (il motivo non si capisce...). 

    Di sicuro il ritorno di Carraro alla guida della Confindustria del pallone, creerebbe non pochi imbarazzi all'attuale presidente della Figc, Giancarlo Abete. Carraro lo accusa di immobilismo, di non aver risolto ultimamente nessuno dei tanti problemi che hanno mandato in crisi il mondo del calcio (riforma campionati, blocco ripescaggi, radiazione Moggi e c., eccetera).  Carraro è anche fortemente critico sull'attuale formulazione della legge sugli stadi: la ritiene inutile. La Lega di A vuole dare battaglia in consiglio federale, vuole contare di più e non trovarsi di fronte al fatto compiuto: dall'estate scorsa si è ritirata sull'Aventino, dopo la norma sugli extracomunitari. Ora Carraro, nel governo del pallone, potrebbe trovare un alleato importante nella Lega Pro, il cui direttore generale Francesco Ghirelli è stato il suo braccio destro per lungo tempo in Figc. Il ritorno di Carraro fa davvero paura. 


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