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  • Caso Higuain, è allarme Juve: attacco al minimo per scudetto e Champions

    Caso Higuain, è allarme Juve: attacco al minimo per scudetto e Champions

    • Federico Albrizio
    Gonzalo Higuain non vuole tornare in Italia, non per il momento. Abbiamo raccontato in giornata della volontà del Pipita di restare in Argentina, una presa di posizione dettata sia da motivi medici legati al coronavirus e alle condizioni di salute della madre, sia per una battaglia interna con la Juventus legata al futuro e alle scelte della società di puntare su altri centravanti per la prossima stagione, ma la notizia preoccupa i bianconeri e in particolare Maurizio Sarri anche in vista della ripresa degli allenamenti (possibile il 4 maggio) e di quella del campionato: l'attacco della Juve rischia di ritrovarsi ai minimi termini ai blocchi di ri-partenza.

    CONDIZIONE - Tutto ruota intorno alla condizione atletica di Higuain, come per tutti i calciatori inevitabilmente pregiudicata dallo stop per l'emergenza Covid-19: quanto ci metterebbe a ritrovare la miglior forma fisica? Se è vero che il Pipita potrebbe anche svolgere la prima parte della preparazione in patria, come da sua intenzione ritenendo un rischio inutile tornare a Torino, il rischio che questo lo porti a maturare un ritardo di condizione sensibile rispetto ai compagni è notevole. Aspetto da non sottovalutare anche considerando che il finale di stagione non avrà ritmi normali per il calcio: tra un campionato da concludere a tempi di record per poi tuffarsi sulla Champions League, la Juve potrebbe ritrovarsi a giocare ogni tre giorni dalla fine di maggio/inizio giugno fino a dopo l'estate. Un tour de force difficilmente sostenibile senza una preparazione ad hoc, specie se si parla di una struttura fisica imponente come quella di Higuain, una struttura che, si è visto negli anni tra Napoli, bianconeri e Milan, ha bisogno di tempo e lavoro per trovare il giusto equilibrio e mantenerlo nel corso dell'anno.

    CONTATI - Qualora quindi l'argentino portasse avanti la sua linea e ritardasse effettivamente il rientro agli ordini di Sarri, contando anche i quattordici giorni di isolamento da rispettare al ritorno in Italia, il tecnico rischierebbe di ripartire con un attacco 'spuntato'. Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala sarebbero le uniche soluzioni come centravanti: due soli interpreti, per quanto di livello, per giocare fin da subito ogni tre giorni, una ristrettezza di scelte che potrebbe anche pesare in una stagione atipicamente corta e serrata, con un carico di stress e fatica atipico anche per atleti professionisti e allenati come quelli del pallone. Giorni d'attesa, la Juve aspetta che venga ufficializzato il giorno esatto di ripresa degli allenamenti per poi comunicare date precise di rientro ai suoi tesserati: anche a Higuain, la cui decisione può incidere in maniera importante sulla mini-stagione dei bianconeri.

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