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  • Cataliotti: ecco come funziona il tesseramento degli extracomunitari in Premier League

    Cataliotti: ecco come funziona il tesseramento degli extracomunitari in Premier League

    Calciomercato.com ha posto all'avvocato e procuratore sportivo Jean-Christophe Cataliotti, esperto di diritto calcistico e titolare della Cataliotti Football Workshop che organizza corsi di formazione per aspiranti osservatori e procuratori di calcio (per info si rimanda al sito www.footballworksho.it) alcune domande sulle norme che regolano i tesseramenti dei calciatori extracomunitari nelle società professionistiche inglesi.

    La Football Association Premier League è uno dei campionati di calcio più cosmopoliti al mondo, eppure ci sono tante limitazioni per i tesseramenti dei calciatori extracomunitari. Come è possibile?
    E' opportuno evidenziare, in prima analisi, che nessun limite sussiste per i tesseramenti dei calciatori comunitari in quanto, come recitano le norme europee, all'interno dell'Unione Europea i lavoratori - e sono tali anche i calciatori professionisti - possono muoversi liberamente tra gli Stati membri senza bisogno di ottenere permessi di lavoro o visti. Ne deriva che un club inglese - così come uno francese, italiano, ecc. - può ingaggiare calciatori europei senza dover richiedere un permesso di soggiorno per i calciatori stessi. Discorso diverso è da farsi circa i tesseramenti dei calciatori extracomunitari i quali per poter essere ingaggiati dovranno ottenere un "work permit".

    Che cosa significa?
    Significa che il calciatore extracomunitario desideroso di giocare nel calcio inglese dovrà ottenere un permesso di lavoro. 

    Ma i permessi di lavoro non vengono rilasciati a tutti i calciatori extracomunitari...
    No, infatti, è questo il limite! I permessi di lavoro vengono rilasciati sono ai calciatori di altissimo livello, che le leggi inglesi individuano in coloro capaci di offrire un contributo significativo allo sviluppo del gioco del calcio nel Regno Unito.

    Quali sono i criteri utilizzati per stabilire che un calciatore extracomunitario sia o meno un top player?
    I criteri da seguire sono essenzialmente i seguenti:
    1) il calciatore in questione deve aver preso parte almeno al 75% delle partite ufficiali disputate dalla sua nazionale nel corso dei due anni precedenti alla data della domanda di tesseramento;
    2) la nazionale di appartenenza del calciatore deve essere collocata, nella classifica mondiale della FIFA, in posizione almeno uguale o superiore al 70° posto.

    A chi spetta presentare i documenti per ottenere il permesso di lavoro per il calciatore extracomunitario?
    E' compito del club inglese presentare la domanda per ottenere il permesso di lavoro a nome del calciatore. Nella maggioranza dei casi calciatore e club hanno già stipulato il contratto di prestazione sportiva, ma il tesseramento può rimanere in sospeso in attesa della concessione del permesso di lavoro.

    Cosa accade se il permesso di lavoro non viene concesso?
    Nel caso in cui il calciatore non soddisfi i criteri di cui sopra e, quindi, la sua richiesta di permesso di lavoro venga rifiutata, il club può impugnare la decisione innanzi a una commissione indipendente che dovrà valutare:
    a) se il calciatore è o meno di altissimo livello, a prescindere dalla mancata disputa di partite ufficiali con la maglia della nazionale di appartenenza;
    b) se il calciatore sarà in grado di contribuire in modo significativo allo sviluppo del gioco del calcio nel Regno Unito.
    Questo "tesseramento in deroga" potrà essere, in particolare, riservato ai calciatori giovani che ancora non hanno avuto l'opportunità di indossare la maglia della loro nazionale proprio a causa della loro giovane età, ma che in ogni caso possiedono capacità e potenzialità calcistiche di altissimo livello.

    Il requisito del curriculum di alto livello è oggi presente anche nella riforma Tavecchio?
    In parte sì. In Italia, nel campionato di serie A, possono essere tesserati solo due calciatori extracomunitari a condizione che vadano a sostituirne altrettanti. Ed almeno uno dei due - ed ecco il richiamo, seppure non altrettanto rigido, ai principi inglesi - deve essere in possesso di un comprovato curriculum sportivo, vale a dire deve avere collezionato almeno 2 presenze in nazionale nella stagione in corso o 5 in carriera.

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