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  • Catania, Giampaolo| 'Dobbiamo ancora lavorare'
Catania, Giampaolo| 'Dobbiamo ancora lavorare'

Catania, Giampaolo| 'Dobbiamo ancora lavorare'

Subito dopo l’amichevole svolta a Pinzolo contro il Genova International, il tecnico del Catania, Marco Giampaolo, ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa analizzando le fasi del test svolto dai suoi ragazzi. L’allenatore di Bellinzona ha commentato il singolare esperimento di togliere negli ultimi minuti quattro elementi per giocare 7 contro 11: “E’ un completamento dell’allenamento. Qualcosa su cui lavoriamo quasi quotidianamente. Lo abbiamo testato oggi perché l’avversario te lo permetteva, dobbiamo dire grazie a loro. Io solitamente il giovedì mando via gli attaccanti, anzi, in alcune occasioni faccio giocare solo i quattro difensori. Oggi non mi pareva opportuno perché li ho visti molto affaticati. Sono stati bravi, anche se un gol lo abbiamo preso. E’ un lavoro che ci farà raccogliere i frutti con il tempo. Soltanto la ripetitività ci permetterà di raggiungere certi automatismi in difesa. Dobbiamo ancora capire il momento giusto per creare profondità, aggredire l’avversario, arretrare o prendere tempo. L’azione del gol subito è nata da quell’interscambio fra Spolli e Capuano che ha consentito quella palla in verticale che ha permesso all’avversario di guadagnare profondità. Va bene sbagliare adesso, sono cose su cui possiamo lavorare“.

Giampaolo non elogia nessuno, anzi, motiva chi non ha brillato: “Nel secondo tempo ci sono stati in campo almeno due o tre calciatori che finora hanno lavorato poco, e questo si è visto dato che erano i più brillanti non risentendo della fatica degli allenamenti. Mi riferisco a Morimoto, Catellani e Ricchiuti che negli ultimi due-tre giorni hanno ridotto il carico per affaticamenti muscolari. Gli altri erano provati dalla fatica. Specie nel primo tempo ho visto una squadra molto compassata, poco lucida, ma è normale che sia così“.

Il tecnico parla della prestazione dell’attaccante argentino Lopez: “Maxi deve ancora lavorare molto. Si sta trascinando qualche piccolo problema, però lui con molta disponibilità non vuole fermarsi, allenandosi sempre. Chiaramente deve trovare ancora la condizione. Lui ha una struttura possente che lo porta a faticare adesso più degli altri“.

Qualche analisi specifica sull’accoppiata Ricchiuti-Barrientos che ha fatto bene nella ripresa: “Ricchiuti è di difficile collocazione, perché in fascia fa fatica, non regge l’impatto fisico. Quindi può giocar trequartista. Lui può giocare dietro una punta, non è propenso a giocare in prima linea. Tendenzialmente è poropenso a giocare in mezzo. In amichevole siamo partiti con Ricchiuti e Barrientos davanti, ma non avevamo profondità, poi ho cambiato arretrando Adrian, sennò venivano tutti e due incontro“.

Per Giampaolo la strada è ancora molto lunga: “Noi dobbiamo ancora lavora tantissimo sulla squadra, su come stare in campo. Capire quando aggredire l’avversario o fare una fase di non possesso più bassa. Le linee di passaggi, di smarcamenti, ricercare alcune cose in fase di possesso. C’è tanto da fare ancora. Questa è una squadra che negli ultimi quattro anni ha giocato in un modo diverso, ma si sta impegnando per comprendere le differenze“.

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