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  • Catania operaio il pareggio è d'oro

    Catania operaio il pareggio è d'oro

    Il Catania di Marco Giampaolo riesce a pareggiare in quel di San Siro contro una formazione ricca di campioni e qualità ma che ancora deve rodare i meccanismi. Ottimo punto dunque ma c’è ancora da migliorare sicuramente, tanti dettagli vedi il goal di Inzaghi nato dal non perfetto fuorigioco di Capuano che ha tenuto colpevolmente in giuoco il giocatore avversario. Lo stesso Capuano che ha segnato il vantaggio però con un goal da cineteca da vedere e rivedere cento volte, siluro di rara fattura a 100Km/h con coordinazione volante. 1-1 di sostanza che muove classifica e morale e comincia a dare un senso al lavoro di un tecnico diverso da tutti gli altri per modo di intendere il calcio con quella difesa a zona che prevede tanto sacrificio forse troppo per certi versi ma che una volta assorbita diventa quasi matematicamente infallibile. Il primo tempo parla chiaro 7 tiri in porta per i rossazzurri  1 l’unico di Inzaghi per i rossoneri segno che anche le ripartenze cominciano a funzionare e portano al tiro i giocatori offensivi etnei tranne quel Maxi Lopez ancora fuori dalla manovra ma molto volitivo quest’oggi soprattutto nel finale.


     

    CHIAVE TATTICA – il Milan non presenta sorprese confermando l’esclusione di Robinho non ancora in forma e l’utilizzo come anticipato in conferenza stampa da Allegri, di Inzaghi in coppia con Ibra e Ronaldinho sulla sinistra. Il Catania come anticipato da Catanista in esclusiva si schierava con il 4-1-4-1 che presto però si trasforma in un 4-4-1-1. Ricchiuti infatti inizialmente sulla linea dei centrocampisti  presto ha preso  posizione qualche metro più avanti e Carboni è andato in linea con Izco, Biagianti e Mascara. Maxi un po’ isolato li davanti rimaneva un po’ fuori dalla manovra almeno nella prima frazione di gara. Ed è questa l’arma del Catania il mantenimento dei raparti molto corti fra loro per non concedere metri agli avversari e ripartire veloci magari cercando l'invenzione del singolo vedi Ricchiuti che costringe Abbiati in angolo. Fondamentali i raddoppi sulle fasce di Mascara e soprattutto di Izco che con Potenza hanno arginato Ronaldinho il più possibile. Bene l’interpretazione dei dettami tattici di Giampaolo che comincia a trovare le risposte volute dai suoi giocatori. Il Milan che ha avuto spesso il pallino del gioco e del palleggio non è riuscito a sfondare se non in qualche sporadica azione nonché in quella del goal. Normale dunque la non ricerca dell’azione offensiva a tutti i costi da parte del Catania che più che altro traendo spunto dalla partita svolta dal Cesena proprio col Milan ha preferito colpire in ripartenza avendo un atteggiamento più attendista e coperto che alla fine ha pagato seppur con tanta sofferenza specie nel finale. I cambi parlano chiaro Ricchiuti, Carboni e Potenza per Ledesma, Delvecchio e Alvarez e nessun rischio di più niente Gomez ne Antenucci insomma.

     

    LA RICERCA DELLA PERFEZIONE CONTINUA – Giampaolo è un eterno insoddisfatto per sua stessa ammissione e da questo bisogna ripartire per trovare i punti sui quali bisogna migliorare. Di sicuro i meccanismi vanno oleati ancor più perché qualcosa ogni tanto non è andata per il verso giusto, spesso in ripartenza si è perso troppo palla o peggio ancora si è rinunciato a giocare il pallone affidandosi al lancio lungo a spazzare il pallone nella terra di nessuno e regalando palla all’avversario che come contro il Parma ha avuto il maggior possesso palla. A dire il vero per 60 minuti anche Maxi ha avuto poco gioco e se non fosse stato per la freschezza atletica che nel finale sorprendentemente gli ha consentito di dar fastidio e rubare alcuni palloni alla difesa avversaria avrebbe concluso la sua partita in chiaro scuro come fatto nelle due precedenti apparizioni. Di sicuro il cambio modulo lo ha aiutato e lo aiuterà se sarà confermato in quanto ha giocato un po’ più avanti negli ultimi 30-35 metri e dove in futuro potrà essere letale nelle sue accelerazioni. Altro punto da migliorare l’intesa se pur già buona portiere-difesa che più volte è sembrata precaria, Andujar potrebbe avere anche più personalità nella sua area l’azione del goal di Inzaghi ne dimostra la non perfetta condizione, poteva tentare quanto meno il tuffo essendo il rossonero all’interno dell’area piccola di sua competenza. Insomma ancora tanto lavoro da fare c’è ne ma quello fatto finora ha dato i suoi frutti e sembrano molto dolci.

     

    Il Catania esce imbattuto da San Siro contro un avversario temibile e molto forte, poco importa se per la 14° volta non è riuscito a vincere contro il Diavolo, del resto le salvezze ed i sogni europei si costruiscono anche così muovendo la classifica in partite dal coefficiente di difficoltà massimo a dimostrazione che quella rossazzurra è una realtà sempre più consolidata nella Serie A italiana.


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