Molto spesso, in realtà sempre, in questi anni si è detto e ribadito a gran voce che l'anima del Catania può essere identificata in un giocatore, nel suo capitano Peppe Mascara. Con qualunque allenatore (Marino, Baldini, Atzori, Mihajlovic e Giampaolo) e in qualunque posizione del campo, a Mascara è sempre stato affidato l'arduo compito di dettare i ritmi del gioco rossazzurro. Le ultime stagioni, soprattutto quella in corso, hanno visto un Mascara meno vicino alla porta avversaria, anche se questo non gli ha impedito di raggiungere il record di goal in rossazzurro. E' storia risaputa, però, che senza la corsa a tutto campo del suo capitano il Catania fatica ad avere un equilibrio totale, sia in fase offensiva che difensiva.

E questo probabilmente è stato dimostrato ancora una volta nella scorsa giornata, quando Mascara è rimasto in panchina per tutta la partita ad osservare i propri compagni che affondavano sotto i colpi della Juventus, brava e cinica ad approfittare degli unici ma gravi errori della squadra rossazzurra. L'allarme era scattato lì, o forse qualche giorno prima, quando già si vociferava che Mascara presto sarebbe finito sotto i ferri a causa di un'ernia inguinale sulla quale era necessario intervenire. E dopo una serie di deboli smentite e qualche vano tentativo di terapia volto a scongiurare l'intervento, ecco che ieri è arrivata la notizia dell'operazione perfettamente riuscita per il capitano rossazzurro.

Il primo bollettino medico parla di una rapida ripresa delle condizioni fisiche di Mascara, che pare possa tornare a calcare i campi d'allenamento nel giro di una decina di giorni per cominciare subito la riabilitazione che lo potrebbe portare in campo entro un mese o poco più. La certezza è dunque che nelle prossime partite, contro il Cagliari e il Brescia, il Catania dovrà fare a meno del suo trascinatore, ma non è escluso che Mascara debba evitare di forzare i tempi considerando di saltare anche i match post-natalizi contro Roma ed Inter. Il capitano etneo rischia quindi di saltare da un minimo di due a un massimo di quattro partite.

Questo crea di certo qualche ansia all'ambiente rossazzurro e soprattutto a Giampaolo, che ora dovrà capire come rimpiazzarlo in maniera efficace e soprattutto redditizia ai fini della classifica, considerando che se le gare contro Roma ed Inter si presentano più proibitive le prossime contro Cagliari e Brescia sono determinanti per allungare il distacco già discreto ma non abissale dalla zona retrocessione. Bisognerà trovare subito una soluzione, quindi, e il tecnico del Catania ha meno di quarantotto ore per individuarla.

Quella più naturale forse corrisponderebbe al nome di Ricchiuti, ma pare ormai chiaro come Giampaolo non punti su di lui come qualcuno auspicava. E allora torna d'attualità la figura di Gomez, già titolare sulla fascia destra in pianta stabile nell'undici schierato settimanalmente da Giampaolo e impiegato da trequartista con buoni risultati nei primi quarantacinque minuti contro la Juventus, ma ovviamente da rivedere e verificare 'alla distanza'. L'alternativa potrebbe darla anche Martinho, giovane brasiliano di belle speranze promosso titolare ormai da qualche domenica, e che per movenze e falcata ricorda addirittura un campione come Kakà, ma che deve sicuramente ancora fare tanta strada per essere realmente accostato al 'galactico'.

Le alternative - non naturali - quindi ci potrebbero anche essere, bisognerà capire quale di essa si avvicina di più a Mascara per qualità tecniche e tattiche, e soprattutto per dare al Catania quell'equilibrio tanto decantato dal suo tecnico sin dall'inizio della stagione. Il capitano rossazzurro è insostituibile, si sa, ma contro Cagliari e Brescia ci vogliono assolutamente i punti, e magari Giampaolo è più preoccupato di quanto non voglia dimostrare. Ma che si tratti di Gomez, Martinho o qualcun'altro, bisogna capire subito a chi affidare la 'bussola' del gioco del Catania!