Le due sconfitte subìte in extremis contro Inter e Juventus sono state ormai digerite quasi del tutto anche grazie alla netta vittoria ottenuta sabato al 'Massimino' contro l'Udinese, ma per l'ambiente rossazzurro il post-partita del match contro i bianconeri è stato reso più amaro dall'assenza di giocatori del Catania nella lista dei convocati di Cesare Prandelli per le due amichevoli contro Brasile e Malta. E l'assenza che fa certamente più rumore è quella di Francesco Lodi, che ormai da due stagioni sta facendo cose eccezionali con la maglia rossazzurra. A dire il vero anche Giovanni Marchese in questo momento poteva decisamente rientrare tra i 27 convocati della Nazionale italiana. Qualcuno dei tifosi etnei ha pure acclamato a gran voce il nome di Giuseppe Bellusci, per quello che sta facendo in questo campionato, ma probabilmente - anche se per i parametri delineati da Prandelli potrebbe benissimo rientrare nelle sue scelte - bisognerà ancora dargli modo di maturare con serenità fino al termine di questa stagione, anche se i presupposti lasciano intendere senza dubbio che il giovane difensore sia un predestinato.

Dinanzi a tutto ciò però è necessario porre una domanda al c.t. azzurro: per quale motivo Lodi e Marchese devono essere considerati troppo avanti negli anni per ricevere una sua chiamata? Se si ascoltano le recenti dichiarazioni di Prandelli, infatti, è evidente che il commissario tecnico abbia riaperto a Totti per l'indiscutibile e strepitoso momento di forma che sta vivendo (e su questo non si può non essere d'accordo con lui). Il capitano della Roma del resto è un campione del mondo ed è sempre giusto tenerlo in considerazione per il suo ruolo. Ma se l'età non ha un peso per Totti, Pirlo o Buffon, lo stesso deve accadere per tutti e anzi, parlando genericamente senza badare alla posizione in campo, viene da chiedersi quante volte il c.t. abbia visto giocare Totti dal vivo e quante Lodi.

Quante volte Prandelli è venuto al 'Massimino'? Nessuno gli fa una colpa della sua assenza dal tempio del calcio rossazzurro, per carità: è ben noto che ha mandato i suoi emissari, di cui si fida ciecamente. Lo si invita solo a considerare l'ipotesi di venire personalmente a vedere giocare il Catania, perchè lui per primo, con la sua esperienza, sa bene che guardare qualcuno in prima persona e non attraverso i teleschermi è sicuramente un'altra cosa. Girare tanti stadi non è sicuramente cosa facile, ma una tappa a Catania ci potrebbe anche stare, no? Lo meriterà una squadra che sta meravigliando tutti e che è in lotta per un posto in Europa? E allora, caro Prandelli, noi ti aspettiamo al 'Massimino', anche soltanto per vivere insieme una domenica di sport. Poi, chissà, magari qualcuno dei giocatori in campo ti convincerà a chiamarlo...