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  • Ce l'ho con... Pioli, come fa a dire che il Milan ha bisogno di pochi ritocchi? La sua conferma sa tanto di scelta al risparmio
Ce l'ho con... Pioli, come fa a dire che il Milan ha bisogno di pochi ritocchi? La sua conferma sa tanto di scelta al risparmio

Ce l'ho con... Pioli, come fa a dire che il Milan ha bisogno di pochi ritocchi? La sua conferma sa tanto di scelta al risparmio

  • Andrea Distaso
    Andrea Distaso
Frasi di circostanza per tenere il più celate possibili le strategie di mercato del club ed evitare pericolosi al rialzo o Stefano Pioli ritiene davvero che il Milan del post-lockdown sia una squadra con pochi difetti e con poca necessità di essere migliorata? Se le parole hanno ancora un valore, dobbiamo pensare che quelle dell'allenatore rossonero esprimano una valutazione sul potenziale della rosa che guida dallo scorso ottobre e in questo caso fatichiamo tanto ad esprimere un parere concorde.

SERVONO 7-8 COLPI - Davvero il tecnico emiliano è convinto che quanto visto da metà giugno in avanti rappresenti il reale valore di un gruppo che ha psicologicamente beneficiato dell'assenza di pubblico allo stadio, in termini di pressioni, e che prima della sosta aveva denotato i soliti tecnici tecnici e di personalità delle ultime stagioni? Grandi meriti vanno attribuiti a Pioli e al suo staff per come hanno impostato e programmato il lavoro dei calciatori durante l'interruzione del campionato, ma ci siamo spesso ripetuti su quante problematiche e incognite atletiche e mentali abbia suscitato lo sviluppo così anomalo di questa stagione. Il Milan resta una squadra che, attorno a un giocatore straordinariamente carismatico e ancora decisivo come Ibrhimovic, che a ottobre è bene ricordare che spegnerà 39 candeline, ha l'obbligo di costruire una rosa più profonda e qualitativamente migliore.

QUEL SOSPETTO SU RANGNICK - Con almeno 7-8 volti nuovi (un terzino destro titolare, un centrale che si giochi il posto con Kjaer e Romagnoli, un vice Theo Hernandez, due alternative a Kessie e Bakayoko e almeno un altro attaccante) a fronte di alcune uscite già certificate e altre che Maldini e Massara dovranno essere bravi a favorire in tempi rapidi. Per dare da subito un impulso a un mercato oggi in fase di stallo e non dare la sensazione che la rinuncia reciproca a Rangnick e al suo progetto rivoluzionario sia stata anche la conseguenza di valutazione meramente economiche. E che la conferma di Pioli non nasconda intrinsecamente il desiderio di limitare le spese il più possibile.

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