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  • Celtic e Rangers: l'Old Firm in Premier?

    Celtic e Rangers: l'Old Firm in Premier?

    • Antonio Martines

    Alla fine sembra proprio che i club inglesi se ne stiano facendo una ragione, e l'ipotesi delle due grandi di Scozia in Premier League, non sarà più solo fantacalcio. Erano anni che i due giganti di Glasgow bussavano con insistenza alla porta del campionato più ricco e seguito del mondo, ma dall'altra parte la risposta era sempre la stessa: no!

    Celtic e Rangers danno vita al leggendario Old Firm, il derby più antico e acceso della storia del calcio. Hanno un numero impressionante di simpatizzanti, non solo in Scozia e nel Regno unito, ma anche nel resto del mondo. Da sempre soffrono il fatto di essere costrette a giocare in una lega piccola come quella scozzese, hanno sempre avuto la naturale aspirazione ad ingaggiare dei grandi campioni, ma la dimensione del contesto che le circonda non è esattamente delle più grandiose.


    Pur di scappare da quel campionato, una ventina di anni fa arrivarono a proporre l'istituzione di un nuovo campionato (Atlantic League) che avrebbe dovuto raccogliere oltre a loro, le squadre più importanti di Belgio, Olanda, Portogallo e paesi scandinavi. Celtic e Rangers per un certo periodo portarono avanti quest'idea, che per inciso piaceva eccome ad altri grandi club storici come Ajax, Benfica e Anderlecht, nelle stesse condizioni dal punto di vista economico, ma alla fine ovviamente non se ne fece nulla. Invece da parte della F.A., le due squadre di Glasgow non sono mai state accettate perché avrebbero potuto togliere dei posti in Europa alle grandi d'Inghilterra; ma andiamo con ordine.

    Una prima proposta di ammissione da parte delle due scozzesi alla Premier, si ebbe nel lontano 2009. Quell'anno, fu il presidente del Bolton Wanderers, Phil Gartside a proporre una seria riforma della Premier League. Nelle sue intenzioni infatti si sarebbero dovute creare due grandi divisioni da 18 squadre eliminando cosi la First Division, che per i club retrocessi dalla ricca Premiership, equivaleva ad un autentico incubo dal punto di vista finanziario. Ma quell'anno la risposta dei 20 club fu netta e decisa, quella proposta non piaceva a nessuno e lo sbarco dei due club di Glasgow per quanto redditizia potesse essere dal punto di vista economico, non poteva giustificare una riforma di quel tipo.

    Della cosa non se ne fece più nulla, anche perché nel 2012 i Rangers fallirono economicamente, e furono costretti a ripartire dalla serie più bassa del calcio scozzese, la quarta divisione. Ma dopo anni di purgatorio e promozioni consecutive, i Rangers finalmente quest'anno sono saldamente al comando nella Scottish Championship e l'anno prossimo quasi sicuramente faranno il loro meritato ritorno laddove meritano, ovvero nella Premiership scozzese. A tal proposito non è un caso che proprio in autunno il proprietario del Celtic, il ricco magnate irlandese Dermot Desmond abbia detto che l'ingresso del Celtic e dei Rangers in Premier League è una cosa che prima o poi accadrà inevitabilmente nel corso del prossimo decennio.

    Il campionato inglese è un'autentica multinazionale, ed essendo alla ricerca di continui introiti, a questo punto non disdegnerebbe l'arrivo di due club cosi importanti e con un potenziale spaventoso dal punto di vista del merchandising. Anche perché, sembra che all'orizzonte ci sia una riforma anche per la spartizione dei diritti TV, visto che alle tre squadre più tifate d'Inghilterra (Manchester United, Liverpool e Arsenal) non sta affatto bene di prendere gli stessi soldi delle squadre più piccole e quindi stanno pensando seriamente di seguire il modello spagnolo e italiano, con trattative separate per i diritti Tv, in base al proprio bacino d'utenza; esattamente come fanno Juve, Inter e Milan.

    In un contesto nuovo come questo lo sbarco di Celtic e Rangers sarebbe visto benissimo, dato che dispongono di sterminate legioni di fans. L'unico problema sarebbe di tipo prettamente sportivo, dato che si dovrebbe trovare una soluzione per non togliere posti alle squadre inglesi, ma di fronte a simili enormi potenziali introiti, una soluzione si troverebbe di certo. A quel punto però, si aprirebbero degli scenari imprevisti anche per il resto del calcio continentale, perché con due colossi di questo tipo,dovrebbero cominciare a preoccuparsi anche tutte le altre grandi d'Europa.

    @Dragomironero


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