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  • Centro recupero Fiorentina: Ilicic e Badelj, segnali di ripresa

    Centro recupero Fiorentina: Ilicic e Badelj, segnali di ripresa

    • Luca Cellini
    Quando un caso si ripete con una certa frequenza nel corso del tempo, in campo fisico-scientifico si parla di teoria. Ecco allora che lo spogliatoio della Fiorentina si può tranquillamente definire luogo o centro di recupero per giocatori persi, smarriti o senza un futuro tecnico-tattico. Non si parli di esagerazione davanti a tale definizione, perché dopo i casi di Adem Ljajic, Juan Manuel Vargas e Luca Toni nella stagione 2012-2013, di Massimo Ambrosini e Mati Fernandez l'anno passato, quest’anno si potrebbe compiere la stessa impresa per almeno altri due giocatori gigliati.

    Ricordiamo brevemente: Adem Ljajic, attualmente alla Roma, era di fatto sulla strada della perdizione calcistica dopo la celebre scazzottata con Delio Rossi, ed invece con Montella fu autore di 13 gol in trentuno presenze, che ne permisero una valorizzazione tecnica quando ormai la Fiorentina si era quasi convinta a doverlo mettere fuori rosa per motivi disciplinari; il laterale sinistro peruviano Vargas era divenuto più celebre per le sue scorribande notturne, mentre giova ricordare che senza la cura dello staff tecnico gigliato Luca Toni non sarebbe tornato a nuova vita dopo la fallimentare esperienza in Dubai. Per venire ai casi più recenti, senza la chiamata della Fiorentina Massimo Ambrosini avrebbe anticipato di un anno il suo abbandono al calcio e il cileno ex Colo Colo Mati Fernandez sarebbe rimasto bollato a vita con la definizione di talento incompiuto dalle caviglie fragili, mai autore di trenta partite in una stagione da quando ha iniziato a giocare a calcio.

    Evidenziato come ci siano stati anche alla Fiorentina dei casi irrecuperabili, vedi Mohammed Sissoko, Cristian Llama, Anderson ed Alessandro Matri, e che Mounir El Hamdaoui rientra in quella zona grigia di elementi poco utilizzati, le nuove scommesse in casa gigliata per tentare un recupero si chiamano Josip Ilicic e Milan Badelj.

    Il primo, lo sloveno, non giocava un match in casa dal 9 novembre contro il Napoli, quando, subissato dai fischi al momento dell’uscita dal campo, rispose col dito indice davanti alla bocca per zittire i fischi della tribuna. Il numero 72 gigliato per il mese successivo è stato più fuori che dentro al gruppo dei convocati della squadra: è stato Montella ad impedirne la cessione in prestito lo scorso gennaio, dopo che i patron di Fiorentina e Torino avevano trovato un accordo per il passaggio in granata, ed anche il giocatore è voluto rimanere a Firenze, a caccia di riscatto. “Lo vedo più sicuro e convinto che in passato” ha dichiarato il tecnico viola soltanto sabato scorso, e nel frattempo proprio il classe ’88 di Prijedor è stato il primo cambio in attacco a Londra contro il Tottenham e fra i migliori in campo nell’ultima gara casalinga contro il Torino. “Se fosse fischiato, sentirei quei fischi come rivolti alla mia persona” ha aggiunto Montella, parlando di Ilicic come una sorta di nuovo acquisto per la sua Fiorentina.

    L’altro giocatore sulla via del recupero è il centrocampista Milan Badelj: arrivato negli ultimi giorni dello scorso mercato estivo come vice Pizarro, il croato ex Amburgo è stato severamente bocciato nelle poche apparizioni del girone di andata in campionato. Montella però lo ha aspettato, gli ha dato fiducia in Europa League, e gli ha ritagliato un ruolo da interno di centrocampo accanto al regista cileno titolare. C’era Badelj nella vittoria a Roma nei quarti di Coppa Italia, ed è stato il classe ’89 di Zagabria a subentrare a Borja Valero a White Hart Lane. Cinque milioni di euro che sembravano a fondo perduto, ora si stanno rivalutando. 

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