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  • Cerci: 'Sogno la Lazio con Immobile'

    Cerci: 'Sogno la Lazio con Immobile'

    Alessio Cerci chiama la Lazio, Lotito risponde? L'ala italiana dell'Atletico Madrid ha dichiarato in un'intervista al Corriere dello Sport: "L'infortunio è alle spalle, il ginocchio destro risponde veramente bene. Nel giro di un mese, un mese e mezzo, sarò pronto per giocare. Sto molto meglio e di questo sono felice, continuo la rieducazione. Ho iniziato a correre in campo, mi esercito con il pallone, effettuo passaggi, ho iniziato a calciare, svolgo un lavoro fisico più intenso. Tra qualche giorno andrò a Barcellona, è previsto un ulteriore controllo con il professor Cugat. Mi sento carico, sono pronto per ripartire. Questo non vuol dire avere fretta, voglio trovare una squadra che mi faccia sentire importante, la stima voglio sentirla in campo. Non cerco una soluzione a caso, sono convinto di poter fare bene, per riuscirci devo avere tutti dalla mia parte. Ci sarà bisogno di convinzione anche da parte di chi mi prenderà. Mi sono portato dietro questo problema per un anno e mezzo. Già dai tempi del Milan mi sarei dovuto fermare, per la voglia di andare avanti non l’ho fatto. A Milano c’erano obiettivi da raggiungere e non sono un tipo che molla. Con il senno di poi mi sarei fermato, giocare e rigiocare mi ha creato solo problemi. Le prestazioni ne hanno risentito e il ginocchio è peggiorato". 

    RITORNO IN SERIE A - "E’ normale, preferirei tornare in Italia, è il Paese che mi ha cresciuto calcisticamente, se troverò una soluzione rientrerò volentieri. Ma non escludo altre opzioni, non sarebbe un problema giocare all’estero. Chiedo fiducia, sceglierò chi me la concederà. Sono un tipo deciso, venivo da due anni eccezionali, mi sono ritrovato a Madrid e nei primi quattro mesi non ho mai giocato da titolare tranne che una volta in Coppa del Re. Questo mi ha fatto pensare, mi ha spinto a cambiare subito. Lo capisco, nei grandi club arrivi e non puoi avere la presunzione di giocare subito, sapevo che davanti avrei avuto grandi campioni, ma pensavo di meritare qualche possibilità in più. Simeone? Non ho avuto niente contro nessuno, ho fatto le mie scelte. Simeone mi ha sempre rispettato, faceva scendere in campo chi pensava fosse più adatto. Non giocando mai la scelta è stata obbligata. In quel periodo avevo buonissime soluzioni, ho scelto il Milan, pensavo fosse l’opzione giusta. In rossonero non è stato facile per una serie di motivi". 

    SI' ALLA LAZIO - "In estate c’era l’interesse della Lazio, non erano convinti per via del ginocchio destro, vediamo cosa succederà nei prossimi mesi. Il Bologna ha calcolato i miei tempi di recupero, erano un po’ più lunghi, hanno preferito aspettare. Mi hanno dato una mezza parola per gennaio. Si vedrà anche in questo caso. Non sarebbe un problema giocare nella Lazio. Nella Roma ci sono cresciuto, ho bei ricordi, ma il calcio porta a fare delle scelte che diano l’opportunità di giocare. Candreva inizialmente ha avuto problemi, poi ha conquistato tutti i laziali. Il suo esempio è lampante". 

    CON IMMOBILE - "Ci sentiamo spesso attraverso i messaggi, siamo rimasti in ottimi rapporti. Dopo aver vissuto quell’annata importante a Torino abbiamo condiviso la speranza di ritrovarci per rifare qualcosa di bello. C’era e c’è un ottimo rapporto, in campo e fuori. Ventura, all’epoca allenatore del Toro, e la squadra, ci misero a disposizione tutto per rendere al meglio, in più riuscimmo a metterci del nostro. Quando si gioca con spensieratezza e fiducia si è capaci di tutto, quando si è sereni vengono fuori le qualità e le belle giocate. Ciro va servito nei tempi e nei momenti giusti, sa attaccare benissimo la profondità. Se ha la palla giusta riesce ad arrivarci prima del difensore. Dà tutto nei 90 minuti, è apprezzato dagli allenatori, non si risparmia mai, viaggia sempre a duemila. Con la Lazio andrà sicuramente in doppia cifra". 

    NAZIONALE - "Ventura l’ho conosciuto a Pisa, ricordo che mi presero perché lui voleva giocare con il 4-2-4, è il modulo che ama tanto, nacque subito un bel feeling. Non lo dico perché con lui ho fatto benissimo, lo dicono tutti i giocatori che ha guidato, è un maestro di calcio, ha ottenuto riconoscimenti anche dai colleghi. Ventura ha qualcosa in più degli altri, c’è poco da dire e da fare, è fantastico umanamente e tatticamente. Insegna calcio, gli altri allenano. E’ diverso. Abbiamo un ottimo rapporto, va oltre il calcio, ci sentiamo spesso. Non smetterò mai di ringraziarlo, ha fatto vedere il vero Cerci e sinora ci è riuscito solo lui. Penso sia stato un bel vedere. Con Ventura in panchina ho una possibilità in più per tornare in azzurro, sarei felice di ritrovarlo come ct. Lavorerò sodo per raggiungerlo in Nazionale! Lo considero il miglior allenatore italiano, ha una marcia in più, ha bisogno di tempo per incidere. Il suo calcio è fatto di meccanismi, prepara le partite con precisione. Ci vuole pazienza, ci vuole tempo per assimilare il suo gioco anche se lui sa spiegarlo benissimo. E il tempo in Nazionale non c’è, gli allenamenti sono limitati. Venturà farà risultati, è determinatissimo, non ci dorme la notte se non ottiene ciò che vuole. So quanto ci tiene, avrà ragione lui". 

    MANCIO - "Mancini mi voleva al Manchester City prima che firmassi con la Fiorentina, fui vicinissimo al club inglese, poi fecero marcia indietro, penso a causa di una scelta societaria, non di Mancini. Provò a prendermi anche dopo il primo anno di Firenze, mi chiamò Ventura e andai a Torino. Ora guardo avanti. Questo ritorno in campo lo intendo come una rinascita, nelle ultime stagioni sono stato un po’ sfortunato, ho avuto problemi fisici, mi hanno penalizzato. Ho tanta voglia di dimostrare chi sono, ho tanta voglia di far vedere le mie qualità, di farmi apprezzare. Sono pronto al 100% per tornare in pista". 

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