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  • Cesena, Campedelli:| Il calcio del tengo famiglia

    Cesena, Campedelli:| Il calcio del tengo famiglia

    Un occhio al portafogli e uno agli affetti. Ovvero quando la meritocrazia è messa da parte per fare una scelta di cuore. A Cesena la panchina è così diventata una questione di famiglia: il 38enne presidente Igor Campedelli, dopo aver sfogliato la margherita dei vari Atzori, Torrente, Calori e Mangia (tecnici con esperienze di buon livello) ha scelto la soluzione low cost - e fidata - del fratello Nicola, 5 anni più giovane.

    Della serie, tengo famiglia e quindi offro un'importante opportunità a chi si era «rodato» sulla panchina del Bellaria, società di Seconda Divisione satellite di quella bianconera, salvata per due stagioni di seguito. «La parentela non c'entra nulla, è stata una scelta complicata e per me molto particolare, speriamo che sia quella giusta per la gente che gravita intorno al Cesena», così Campedelli senior. «Credo sia normale che ci possa essere diffidenza all'inizio, la gente non mi conosce ancora come allenatore. Ma ho la convinzione di essere pronto, sarà un'avventura stimolante e con Igor abbiamo valori solidi e non credo che il nostro rapporto cambierà», le prime parole del neo tecnico bianconero.

    Ex giocatore del Cesena, Nicola Campedelli allena da tre stagioni, da quando cioè ha dovuto smettere con il calcio giocato per un grave infortunio. Alla sua prima stagione ha vinto il campionato di Eccellenza con il Cesenatico, poi l'esperienza biennale nel club di Igea Marina. Per ora il contratto è per un anno e se son rose fioriranno. Chissà le invidie degli altri pretendenti che si sono visti superati in volata dal fratello del patron. Ma nel calcio di provincia, dove si fanno i conti della serva, soluzioni di questo tipo non possono sorprendere. Nessuno parla di ridimensionamento, ma di valorizzazione di giovani sì. E quindi serviva uno di famiglia, pronto a sacrificarsi volentieri per ripagare la fiducia.

    Nicola avrà un'eredità pesante, passerà come il «raccomandato» di turno. Un fardello che anche Niccolò Prandelli, figlio del ct della nazionale recentemente promosso preparatore atletico degli azzurri, dovrà portarsi dietro. Se le cose non andranno bene, il fratello Igor avrà il coraggio di esonerarlo?

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