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  • Cesena, colpo grosso:|Parolo fa perdere la testa

    Cesena, colpo grosso:|Parolo fa perdere la testa

    Parolo... d’onore, era quello che ci voleva. Ha tuonato proprio lui, il tuttofare trascinatore bianconero che a sei minuti dal ‘the end’ con un colpo al fulmicotone ha schiantato la (ora ex) capolista Lazio. L’ha voluto e cercato questo sorrisone il Cesena, rischiando anche la paralisi facciale (traversa di Foggia), ma l’ha trovato con una dedizione e una voglia ‘matta’ nel finale addirittura commovente. E proprio quei famigerati titoli di coda (o quasi), spesso dannati, ora hanno portato in cascina una dote che permette di non essere più il somarello della comitiva, ma di agguantare la terzultima posizione in compagnia, aspettando che fatichi il Parma.

     

    Ficcadenti poi, che ha messo così qualche chiodino alla sua panchina scricchiolante (per i risultati ovviamente, non tanto per una società che ha sempre tifato per lui), nella ripresa ha cambiato modulo (dentro Schelotto per Appiah), modellando un 4-2-3-1 che ha permesso di distendersi meglio, anche se il gruppo dovrà essere più diabolico nella zona dove conta. Pestare tanto e sollevare molta polvere, rischi infatti di finire intossicato. Questa volte però nella camera iperbarica è finita una Lazio (priva di Hernanes per scelta tecnica), che ha affondato raramente l’uncino. Dimostrando di saperlo fare, ma senza riuscirci.

     

    Come spesso accade è aggressivo e fa filare palla all’inizio il Cesena, con un 4-3-3 dove Jimenez è molto esterno a destra (cambia poi corsia con Giac) e Parolo super aggressivo. E così va spiegata la sofferenza laziale (4-2-1-3), con un Cesena capace di provare qualche colpetto con Colucci e Parolo in particolare, ma anche con il mascherato Giaccherini dall’accelerata frequente, che ha messo spesso un po’ di sale e pepe sulla pelle della capolista. Ma un grosso vizio dei romagnoli è quello di non essere furiosi, dei ‘bastonatori’ sotto rete contro una Lazio che il sussultone l’ha avuto. Di quelli che fa sobbalzare il cuore, ballonzola infatti la traversa (superiore) accarezzata dal piede a ‘giro’ di Foggia.


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