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  • Cesenamania: bianco, nero e il tifoso ragioniere...
Cesenamania: bianco, nero e il tifoso ragioniere...

Cesenamania: bianco, nero e il tifoso ragioniere...

  • Mattia Guidi
Bianco e nero. Quando il tuo club veste questi colori, ed è un club di provincia, devi avere nel dna la capacità di passare dalla gioia alla preoccupazione, dai sogni all’ansia, dal volere al più ridimensionato potere. Bianco e nero, per l’appunto.

E gli ultimi 12 mesi di Cesena sono stati un murales bianconero in tutti i sensi: dal pericolo fallimento di un anno fa, ad una stagione forse non entusiasmante ma devastante nella sua costanza di risultati che ha portato ad una inattesa promozione in Serie A, arrivata con la vittoria meritata dei playoff. Ed ecco di nuovo i caroselli per le vie del centro, l’orgoglio di una Romagna tornata a vincere da operaia, come da sempre piace da queste parti. Un’esplosione di gioia bianca, che però lascia subito spazio al nero di una società tutt’altro che vicina alla soluzione dei propri problemi economici, che può festeggiare la massima serie ed i suoi introiti ma che al tempo stesso non può permettersi investimenti 'da Serie A' per affrontare la dura rincorsa salvezza.


Cesena, oggi, è questo: tanta voglia di bianco, ma ancora troppi residui di nero per gioire fino in fondo. Vale per la società, che deve prima di tutto garantire la sopravvivenza del cavalluccio, e vale per il tifoso che ha intuito da tempo di dover aggiungere alle proprie competenze anche qualche nozione di economia aziendale per capire il perché di un mercato a budget zero o poco più nonostante i fasti della massima serie possano portarlo a sognare nuovi Jimenez o Nagatomo. E' giusto trasformare il tifo, per definizione stessa qualcosa di spesso irrazionale, in una ponderata valutazione sportivo-economica? Forse non per tutti, ma tra bianco e nero alla fine ciò che conta forse più di ogni altra cosa è il rosso dei conti ereditati dalla società.

E così è arrivata un’estate nel nome di Rino Foschi, vero fuoriclasse bianconero
, chiamato ad allestire un gruppo in grado di lottare per la permanenza in A a costo zero e a basso budget di stipendi; non una novità per il Ds che nella squadra del suo cuore ha sempre lavorato in questo modo, ma le difficoltà sono state e sono tante. Con una difesa ben costruita ad inizio mercato, centrocampo e attacco aspettano ancora frecce decisive all’arco di mister Bisoli: un centrocampista di qualità e un attaccante le priorità imprescindibili, con le soap legate a Borriello e Pavoletti giunte a poche ore dalla fine; ma non ci sarebbe da stupirsi se dal cappello di Rino Foschi uscissero un paio di colpi (di genio) a sorpresa.

Il primo, intanto, è stato presentato ieri: Carlos Mario Carbonero, esterno offensivo colombiano che sarà a disposizione di Bisoli dopo la sosta per le Nazionali. Prestito con diritto di riscatto, un diritto che a giugno prossimo potrebbe vedere la Roma protagonista, ma in ogni caso il peso specifico dell’acquisto è di quelli davvero importanti. E se nelle prossime 72 ore arrivassero un altro paio di colpi simili, ecco che allora la paura (nera) di non essere attrezzati per la salvezza, lascerebbe spazio al bianco dei sorrisi fiduciosi di chi è pronto a stupire tutti ancora una volta. 
 


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