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  • Cesenamania:| Con la Juve due punti persi

    Cesenamania:| Con la Juve due punti persi

    Parlando di pallone, spesso, è necessario focalizzare la propria attenzione sul presente, senza farsi influenzare dai nomi delle squadre, dei giocatori, o dalla posizione di classifica. Lo sappiamo bene qui a Cesena, dove i grandi giocatori al massimo possono essere coltivati, al punto che diventano grandi quando addosso hanno già un'altra maglia, e dove la pagina 203 del televideo viene sempre controllata partendo dal basso. Tuttavia, si diceva, quando l'arbitro (capace o Bergonzi che sia) mette mano al fischietto, tutto il resto passa in secondo piano. Poco importa, quindi, se ad affrontare i bianconeri romagnoli c'è la squadra più blasonata dell'intera Italia (in festa proprio in queste ore, peraltro), perché le partite non si vincono con la storia e con le bacheche, ma con i gol.

    Gol come quelli di Alessandro Matri, che la romagna l'aveva conosciuta solo a Rimini, ma che si è mostrato subito a suo agio mettendo a segno una doppietta capace di mettere in grossa difficoltà l'imbarazzatissima fetta di tifosi-matrioska presenti in città, quelli che pubblicamente tifano Cesena, ma che dentro in realtà sfoggiano un bianconero del tutto diverso. Dietro Matri e il suo tremendo uno-due, però, è subito evidente che la Juve è poco più di una manciata di orgoglio in rapido affievolimento; così i bianconeri di casa pian piano crescono sempre di più, accorciano le distanze, trovano il pareggio e conquistano un punto, che però non può essere accolto con eccessivo entusiamo.

    Sì, perché con la Juve di questi tempi, con un uomo in più per 45 minuti e con 7 nitide occasioni da gol nella sola ripresa, si poteva onestamente raccogliere di più... Sia chiaro, non si intende minimamente storcere il naso per un punto ottenuto con determinazione e bel gioco, ma proprio la maniera in cui il Cesena ha saputo raddrizzare il match lascia, dietro ai meritati applausi, un retrogusto di rammarico per una rimonta che avrebbe potuto assumere tratti ancor più straordinari e che avrebbe avvicinato sempre più l'agognata salvezza.

    Salvezza che ora passa anche dall'Olimpico, dove ad aspettare il cavalluccio c'è una Lazio ancora furiosa per l'ennesimo derby perduto, e vogliosa di immediato riscatto per mantenere ambizioni di altissima classifica; momento difficile, sconfitta bruciante, necessità di fare punti per raggiungere obiettivi importanti: con una piccola forzatura, i presupposti degli avversari ricordano in qualche modo quelli della Juventus al Manuzzi. E se è vero che l'Olimpico non è il Manuzzi, di certo anche il piatto destro di Giaccherini non potrà essere nuovamente quello visto sabato sera...

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