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  • Cesenamania: il peggio deve ancora venire

    Cesenamania: il peggio deve ancora venire

    Che Cagliari-Cesena fosse una giornata decisiva lo si era abbondantemente capito già da tempo, d'altronde avversari e calendario mica aspettano per sempre. Ed infatti, a match concluso, ci si è resi conto che Cagliari-Cesena decisiva lo è stata oltre ogni misura. Non tanto per il punteggio - apparentemente normale per un osservatore esterno - ma bensì per convinzione, autostima e serenità dell'ambiente.

    Non è un caso che, poche ore dopo il triplice fischio, i pochi tifosi che si stavano imbarcando in aeroporto per il viaggio di ritorno abbiano rivolto verso la dirigenza le prime urla di contestazione di questa stagione. Un semplice "vergognatevi" che però ha portato strascichi anche nella terraferma, a tal punto da indurre Rino Foschi all'ammonire tutta la piazza tramite una tv locale: "Questi toni non li accettiamo, il Cesena in serie A può anche retrocedere". Che il cavalluccio fosse tra le papabili per tornare immediatamente in cadatteria non vi era ombra di dubbio, non è questo il punto. Ciò che non viene accettato è il merito, le modalità tramite le quali si sta retrocedendo. La stagione è virtualmente conclusa ancor prima che si giunga al giro di boa e la squadra rischia di inanellare una serie di record negativi difficili da eguagliare. Impensabile che questo venga digerito senza la minima polemica dalla piazza. Già la piazza. Quella piazza che domenica sera, dopo la sconfitta maturata in Sardegna, si è riversata come non mai su forum e social per manifestare scontento e profonda delusione. Fra chi lamentava il fatto di tifare per una squadra che giocava per far contenti i tifosi avversari (oltre Cagliari anche Palermo, Chievo e Atalanta sono risorti contro i bianconeri) e chi inveiva contro tutti e tutti per esser divenuti lo zimbello calcistico dello stivale, alcuni hanno invocato l'ammissione di colpa definitiva della società, la dichiarazione che attestasse il totale fallimento di questa stagione.

    Rino Foschi ad esempio di fare mea culpa non ne vuole proprio sapere. Interrogato sul perché di questo disastro sportivo il Ds ha dichiarato di aver fatto il massimo con il budget disponibile e di aver commesso l'unico errore stagionale durante la presentazione di Carbonero, quando il colombiano fu definito come "uno dei dieci sudamericani più interessanti". Secondo Foschi quella frase illuse i tifosi, creando aspettative non dovute. Oltre questo, secondo Foschi, l'area tecnica è immune da sbagli. Che si tratti dell'ultimo tentativo di fare quadrato attorno alla squadra evitando di ammettere le lacune tecniche della rosa? O forse, più realisticamente, si vuole evitare di gettare le armi a gennaio in quanto significherebbe riconoscersi incompetenti? La risposta potrebbe arrivare dopo la prossima umiliante sconfitta.
    Nell'attesa non rimane che farsi forza e affrontare questa balorda stagione con la consapevolezza che, volenti o nolenti, la sofferenza rimarrà sempre una costante per il tifoso bianconero.

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