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  • Cesenamania: bisogna fare il punto della situazione...

    Cesenamania: bisogna fare il punto della situazione...

    Continuare con Bisoli o tentare di scuotere squadra e ambiente con un nuovo allenatore? Ad oggi a Cesena questa è una domanda da 100 milioni di dollari. Fra le tanti argomentazioni apparse a favore dell’una o dell’altra tesi, ecco un tentativo di fare chiarezza all’interno dell’universo bianconero.

    I portieri e la difesa. Più si continuerà ad etichettare Leali come “nuovo Buffon” e più ci si arrabbierà quando accadono episodi come quello di domenica. L’estremo difensore bianconero è semplicemente un buon portiere di 21 anni, ottimo fra i pali e migliorabile nelle uscite. Le troppe pressioni non giovano a nessuno, tantomeno ad un azzurrino. Capitolo difesa. Quasi sempre schierata a quattro, con giocatori fuori ruolo o adattati a fare i terzini nonostante la disponibilità di Perico e Nica. Se il rendimento dei centrali è sempre stato discreto, talvolta anche eccellente, non si può dire lo stesso per i terzini. Capelli nasce centrale difensivo e accusa parecchi limiti sia come rapidità di gamba nel contenere sia come capacità di gestire la fase offensiva. Come anticipato il terzino non è il suo ruolo e sarebbe scorretto eccedere con le critiche. Nell’altra fascia di campo, quella sinistra, ha sempre giocato Renzetti. Il rendimento è stato buono nonostante le tante sovrapposizioni non premiate come dovuto, costringendo il giocatore prima ad accompagnare l’azione e poi a rinculare velocemente per contrastare i contropiedi avversari. Magnùsson dispone di un ottimo cross ma fatica ad essere continuo nei 90 minuti se impiegato come terzino.

    Il centrocampo è sicuramente il reparto più problematico oltre ad essere il più importante. La triade De Feudis-Coppola-Cascione è la più utilizzata: tutti e tre hanno maturato più di 750 minuti giocati. Basterebbe questo per evidenziare le carenze strutturali della manovra bianconera. L’impegno non manca ma è la componente tecnica che latita. Non è un caso che la truppa di Bisoli sia ultima nelle classifiche di pericolosità e supremazia territoriale. Il giro palla è stentato, Cascione è l’unico in grado di offrire una visione di gioco e, come se non bastasse, gli infortuni si concentrano quasi tutti a metà campo. Cazzola, Tabanelli e Pulzetti non sono ancora riusciti ad esordire e Brienza accusa acciacchi cronici. Completano il quadro un Ze Eduardo che non convice, Giorgi non ancora al massimo della forma e il gioiellino Valzania lasciato a guardare.

    L'attacco. Nelle passate stagioni il marchio di fabbrica delle formazioni di Bisoli era l’estrema eterogeneità delle reti segnate: andavano in gol tutti, dalla difesa all’attacco. Quest’anno no. Sono ben sette, rispetto alle otto totali, le reti segnate dagli avanti bianconeri. Due gol per Defrel e Rodriguez e uno a testa per Marilungo, Succi e Djuric. Basta questo per dire che il reparto offensivo è ben assortito? Forse no, ma l’arrivo di Hugo Almeida pare aver sopperito alle mancanze derivanti dal mercato estivo. Se c’è un reparto apparentemente in salute questo è proprio l’attacco

    Bisoli e la società: Lo si sapeva. Lo si sapeva tutti. Lo sapeva anche Bisoli un secondo dopo il fischio finale di Latina. ll Cesena in serie A con un debito di decine di milioni di euro significa sangue amaro e fegato a rischio. Significa anche aggrapparsi a De Feudis, l’uomo che incarna il Cesena come nessuno, significa ritrovarsi a sperare di perdere molto ma sempre un filo meno di altri. Lo sapevano anche in società, in sede di mercato. A ben pensarci il lavoro svolto da Foschi è buono, perlomeno accettabile. La punta è arrivata con qualche settimana di ritardo ma è arrivata, la difesa è in linea con la concorrenza semmai è il centrocampo a destare ancora qualche dubbio. Sono fastidiosi i tanti giocatori arrivati infortunati e che oggi continuano ad esserlo. Sono loro quelli che dovevano elevare il tasso tecnico della squadra: Cazzola e Pulzetti. Forse si sperava che Bisoli trovasse la soluzione anche nelle emergenze. Invece la gestione dei cambi è criticabile, la squadra continua a giocare per il pareggio, il baricentro è allineato alla trequarti avversaria e rimane il solito problema dei calci piazzati. Pare che nel post Chievo-Cesena ci sia stata una riunione di ben cinque ore nelle stanze dei bottoni fra staff tecnico e dirigenza. Si è confermato, come ovvio, Bisoli alla guida della squadra. Da oggi però ogni sconfitta sarà segnale da non sottovalutare.

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