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  • Cesenamania:| Bianconeri a due facce

    Cesenamania:| Bianconeri a due facce

    • Mattia Guidi

    Due partite, stessi uomini in campo, stessa posta in palio, ma due atteggiamenti in campo agli antipodi; è questo che si è visto nelle ultime due uscite del Cesena, arrembante contro il Palermo, arrendevole contro il Bari. Per rendersi conto dell'enorme differenza, basta riassumere la storia dei due match. Il Cesena visto contro il Palermo si può spiegare con pressing alto, ripartenze rapide, palleggio, piglio di categoria superiore; i padroni di casa non hanno, insomma, assolutamente meritato la sconfitta.

    Al di là dei valori tecnici esponenzialmente sbilanciati a favore degli ospiti, i bianconeri hanno creato forse più occasioni da gol che in tutto il resto del campionato. La differenza l'ha fatta il semplice fatto che Parolo è un essere umano, e in quanto tale capace di segnare da 30 metri e di scaraventare addosso al portiere da 15.

    Completamente diverso, e meno ottimistico, il film visto contro il Bari di Ventura; partiamo da un presupposto: il punto raccolto al San Nicola non è un buon punto, e non serve un plastico di Porta a Porta per capirlo. Al contrario, è stata un'occasione persa per distaccare una diretta concorrente. Gli uomini di Ventura, o meglio la parte di essi risparmiata dall'infermeria, avevano tutto da perdere, specie dopo il gol del vantaggio bianconero.

    Per carità, subire la reazione di rabbia dei padroni di casa ci può stare, ma sparire dal campo sull'1-0 non è propriamente la maniera migliore per vincere una partita. E se qualcuno sottolinea l'occasione dell'1-2 capitata sui piedi di Budan, probabilmente dimentica le precedenti (e meritate) quattro palle gol dei baresi.

    Questa volta, insomma, il Cesena ha ritirato un punto dal proprio personale credito con la buona sorte. Credito o non credito, domenica sarà derby contro il Bologna, neo-penalizzato di un punto e sull'orlo della messa in mora; guai però a pensare che la situazione societaria possa influire sulla prestazione di Di Vaio e compagni, anzi: proprio contro la loro rabbia, il Cesena dovrà una volta per tutte decidere la propria identità.

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