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  • Cesenamania: la morte può attendere

    Cesenamania: la morte può attendere

    Dopo l'ultimo turno di campionato vi sono ben 6 punti a separare la truppa bianconera dalla quota salvezza ma, guardando attentamente, nelle facce dei reduci del 'Mapei stadium' tutto si leggeva tranne che rassegnazione. Il gol di Ze Eduardo, arrivato al 94' di un match fino a quel momento stregato, ha tenuto viva la flebile fiammella della speranza bianconera. Dopo la bruciante e a tratti umiliante sconfitta casalinga maturata con il Fiorentina, mister Di Carlo è riuscito a rivitalizzare l'ambiente e contro il Sassuolo ha proposto una squadra vogliosa e quanto mai determinata a vendere cara la pelle. 

    Un primo tempo gagliardo e sbarazzino aveva lasciato presagire che nella seconda frazione potesse maturare quella chimera chiamata vittoria, assente addirittura dalla prima giornata di campionato. Al 76', però, un'invenzione del giudice di porta, leggasi rigore concesso senza il benché minimo contatto fra Magnusson e Vrsaljko, appostato proprio sotto i tifosi bianconeri aveva consentito a Zaza di portare in vantaggio i nero-verdi. Fino a qui la cronaca dell'incontro che potrebbe far svoltare la stagione bianconera. Eh già, la svolta. Pare quasi assurdo ipotizzare un cambio di tendenza per una squadra che chiude i primi 4 mesi di campionato con soli 9 punti in classifica, eppure se c'è una possibilità di ripresa è proprio grazie al gol di Ze Eduardo. Quel Ze Eduardo etichettato come bidone di mercato, giocatore inadatto alla piazza e al campionato, giunto a Cesena in quanto pupillo del direttore Foschi. Quel Ze Eduardo artefice però di un gol arrivato dopo decine di minuti in cui la squadra era completamente proiettata in avanti, come non si vedeva da mesi. Un gol che tiene in vita, un gol che permetterà di riprende a lavorare con la consapevolezza di ripartire dall'abbraccio collettivo di fine match.

    Domenico Di Carlo ha riportato prima di tutto semplicità. Sin dal primo giorno ha preteso di fare tabula rasa rispetto al gestione precedente, abbandonando sia pregi che difetti della vecchia gestione. 
    Si è ripartiti da un 3-5-1-1 bloccato in fase offensiva e mobile in fase difensiva, con uno dei tre difensori adattabile alla corsia destra, permettendo al centrocampista esterno di spingere e sganciarsi con maggior frequenza. Le distanze in campo sono state modificate, alzando la linea difensiva e accorciando la distanza fra l'unica punta e le mezzali. Rimangono ancora di sistemare i capitoli palle inattive e condizione fisica. Anche contro il Sassuolo, così come in tutti i match fino ad ora disputati, il Cesena è andato sistematicamente in difficoltà sui palloni alti derivanti da palla inattiva. Il costante affanno mostrato su questo aspetto non può essere esclusivamente attribuito ai difensori come in molti hanno ipotizzato: Nicola Leali, abilissimo fra i pali, continua a soffrire i palloni alti dalla trequarti avversaria, probabile che l'intesa con i difensori sia ampiamente perfettibile. Anche la condizione atletica nelle ultime gara si è mostrata rivedibile ma, sotto questo aspetto, Di Carlo e il suo staff sono una garanzia. Dal 29 dicembre, giorno della ripresa degli allenamenti, in poi è in programma un mini ritiro proprio per sanare questo deficit fisico. Se ci si vuole salvare è giunto il momento di iniziare a correre... 

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