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  • Cesenamania:| Nuovo corso, vecchia voglia

    Cesenamania:| Nuovo corso, vecchia voglia

    • Mattia Guidi

    E' tempo di primi bilanci in casa Cesena, al termine di una finestra di mercato estivo che ha delineato una sorta di piccola rivoluzione in bianconero. Tanti i cambiamenti decisi dalla dirigenza romagnola, che ha apportato cambiamenti importanti anzitutto in panchina: partito Bisoli, non senza malumori e piccole polemiche, è stato affidato a Ficcadenti il compito di guidare la squadra alla salvezza. Accolto nella diffidenza generale, l'ex tecnico del Piacenza ha lavorato in silenzio, costruendo una squadra che ambisce seriamente al ruolo di 'sorpresa' anche in questa stagione, dopo l'inaspettata promozione diretta nella scorsa serie B.

    L'esordio all'Olimpico contro la Roma ha messo in mostra una squadra solida ed ordinata, efficace in copertura e rapida nelle ripartenze, al punto di mettere in serio pericolo la porta di Julio Sergio in un paio di occasioni. Il pareggio strappato ai vice-campioni d'Italia ha trasmesso nuovo entusiasmo in un ambiente che non voleva perdere la spinta emotiva della doppia promozione in due anni; a questo si è aggiunto il mercato, che ha fatto registrare tante scommesse intriganti e alcuni colpi degni di nota. Primo su tutti l'ingaggio, in prestito, del tormentato Luìs Jimenez, riscattato a giugno scorso dalla Ternana ed 'ostaggio' dell'ormai ex presidente Longarini: il cileno porterà con sé grande voglia di rilancio ed andrà a completare un reparto di buona qualità accanto a Colucci e all'altra new entry Appiah.

    Ma Jimenez è solo l'ultimo dei colpi messi a segno dal presidente Campedelli. Sono infatti numerosi gli uomini giunti in bianconero nelle ultime ore di mercato: Fatic, Budan, Benalouane, Gorobsov e Paonessa, che vanno ad aggiungersi a Nagatomo, Ighalo, Caserta, Pellegrino, Bogdani e Von Bergen, arrivati nella prima parte delle contrattazioni. Squadra rivoluzionata, dunque, rispetto a quella che la scorsa stagione fu messa dietro in extremis solo dal Lecce, ma che mantiene comunque un ossatura consolidata a partire da Francesco Antonioli, 41 anni, il portiere più 'anziano' di questa serie A: è stato proprio lui a mettere la firma in calce sul primo punto della stagione con alcuni interventi da standing ovation.

    Rimangono, come è ovvio che sia per una neopromossa, tanti dubbi sulle reali potenzialità di questo gruppo, che ha ancora tutto da dimostrare e che di certo non avrà vita facile nella massima serie; tuttavia la sensazione dopo la partita di Roma è che gli addetti ai lavori abbiano dipinto troppo in fretta i bianconeri come di passaggio. Se a torto o a ragione, starà a Ficcadenti e ai suoi ragazzi dimostrarlo.  

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