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  • Cessione Sampdoria, il mistero sulla cifra offerta da Vialli, e le disparità di valutazione

    Cessione Sampdoria, il mistero sulla cifra offerta da Vialli, e le disparità di valutazione

    • Lorenzo Montaldo
    Questione di colori. C'è un giallo, e pure bello grosso, alla base della fumata nera nella trattativa per l'acquisto della Sampdoria. E poi c'è una disparità di vedute, una linea rossa che divide il gruppo Vialli dal patron blucerchiato Massimo Ferrero.  Ma andiamo con ordine.

    In queste ore a Genova stanno circolando le cifre più disparate, in merito alla proposta che il gruppo di Dinan avrebbe sottoposto all'attenzione del patron blucerchiato. Dal versante della cordata trapelano valori significativi, c'è chi parla di 65 milioni più 30 di debiti o addirittura di 70 più 30, toccando così la tripla cifra. Dall'altro lato invece c'è la proprietà della Sampdoria, che racconta di un importo significativamente più basso: 50 milioni più debiti assorbiti e premi non quantificati. Addirittura ieri da New York filtrava un numero ancora più basso (45 più debiti). Un nodo cruciale, quello delle cifre, e che probabilmente fa parte del gioco tra venditore e acquirente.

    C'è poi una differenza 'filosofica' all'interno dell'operazione. Il gruppo catalizzato da Vialli avrebbe strutturato la trattativa come una normale acquisizione finanziaria: all'interno delle valutazioni economiche, ad esempio, la rosa della Samp viene quantificata partendo dalla cifra d'acquisto dei giocatori, senza tenere conto della rivalutazione. Questa chiave di lettura viene applicata però anche agli altri aspetti del mondo Samp, non considerando quindi gli investimenti e i vari assets. Discorso opposto invece è quello fatto da Ferrero. Il patron non vorrebbe vendere, sta subendo pressioni dai collaboratori e proprio per questo motivo non vuole deprezzare la sua società. Può trattare, ma la sua valutazione della Samp non scende sotto i 100 milioni. Su tutta questa considerazione però pende sempre la questione dei cinema, e del finanziamento da 40 milioni arrivato la scorsa estate, che dovrà essere necessariamente ripianato.

    Nel frattempo, secondo l'edizione genovese de La Repubblica, la trattativa potrebbe ancora proseguire, dal momento che Ferrero resterà negli States sino a venerdì. I presupposti non sono buoni, ma ci sarebbe ancora margine di trattativa e magari anche un nuovo incontro, nonostante le dichiarazioni dello stesso Ferrero che ha negato un nuovo faccia a faccia. Il tutto mentre resta, sullo sfondo, sempre il gruppo Aquilor che offre di più, ma a condizioni più rigide e senza incaricarsi di ulteriori debiti pendenti non ancora emersi.

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