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  • Cessione Sampdoria, la 'versione' di Ferrero

    Cessione Sampdoria, la 'versione' di Ferrero

    • Lorenzo Montaldo
    L'intrigo Sampdoria si arricchisce giorno dopo giorno di capitoli: oggi, oltre alla notizia della decisione di affidare la trattativa ad un advisor, e prima delle parole dell'avvocato Romei, che ha glissato sulla possibile vendita del club, era trapelata anche la 'versione' di Massimo Ferrero, per mezzo dell'edizione genovese de La Repubblica.

    Secondo il quotidiano, al di là delle smentite ufficiali affidate ieri ad alcune dichiarazioni via radio, il patron blucerchiato avrebbe fatto filtrare un'altra versione dei fatti. Sarebbe stato il Viperetta infatti a raccontare di aver risposto alla prima offerta di York Capital da 50 milioni con un 'disegnino osceno', e sarebbe stato lo stesso imprenditore romano ad aver fatto sapere di aver telefonato a Vialli, stanco del continuo tira e molla, in modo tale da dare un ultimatum di cinque giorni per provare a chiudere. Logicamente, l'arco di tempo è troppo limitato per arrivare a una fumata bianca definitiva e in questa settimana non sarebbero previsti incontri, ma l'obiettivo del numero uno di Corte Lambruschini sarebbe quello di mettere fretta agli acquirenti, accelerando le tempistiche.

    Sempre Ferrero inoltre avrebbe fatto sapere a persone vicine alla sua cerchia di essere particolarmente ben disposto verso il fondo inglese Aquilor Capital, disposto ad offrire una cifra più alta rispetto a Vialli, e di essere stato contattato anche da un magnate arabo. Quest'ultimo si starebbe interessando tramite un altro fondo inglese, e sarebbe disposto a lasciare a Ferrero la carica di presidente. Per quanto riguara la valutazione della Samp, l'attuale numero uno blucerchiato non vuole scendere sotto la tripla cifra, ritenendo i cosiddetti 'debiti virtuosi' un valore aggiuntivo, non una somma da sottrarre al prezzo di acquisto.

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