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  • Dal baratro al ritorno di Lo Monaco: Catania sogna Barrientos e Bergessio

    Dal baratro al ritorno di Lo Monaco: Catania sogna Barrientos e Bergessio

    • Alessandro Calà
    Risale al 20 luglio 2015 la conferenza stampa in cui Antonino Pulvirenti annunciò di aver messo in vendita il Calcio Catania: la società era da poco finita nel ciclone “Treni del gol” in ambito calcioscommesse, motivo per il quale il presidente venne arrestato per frode sportiva. Pulvirenti, insieme al ds Daniele Delli Carri e all’ad Pablo Cosentino, il 23 giugno 2015, circa un mese prima della famosa conferenza stampa, finì in custodia cautelare con l’accusa, poi confermata, di aver acquistato 5 partite di Serie B per 100.000 euro l’una nel tentativo di salvare il club dalla retrocessione in Lega Pro “per il bene del club”, come affermato da Pulvirenti. L’11 agosto il questore di Catania approvò il daspo da stadi e manifestazioni pubbliche per 5 anni, il procuratore federale Stefano Palazzi in seguito chiese la squalifica senza radiazione per aver collaborato fin da subito nelle indagini. La vicenda si concluse il 29 agosto 2015 con la sentenza definitiva di secondo grado della Corte d'Appello Federale della Figc per la quale il Catania venne retrocesso in Lega Pro con una penalizzazione di 9 punti, che poi aumentarono fino a 11 per il mancato pagamento degli stipendi di marzo e aprile 2015.

    IMMOBILISMO SOCIETARIO E CAMBIO DEL CDA - Nel corso dell’anno il club non è minimamente cambiato, pare per mancanza di acquirenti e offerte concrete: l’interesse della cordata svizzera guidata da Massimo Biondi e Renato Marletta e quello dei sudamericani con Federico Balzano come advisor sono state ignorate dalla società in quanto le cifre offerte non hanno soddisfatto le richieste di Pulvirenti, che ha sempre valutato la società non meno di 50 milioni, Torre del Grifo compresa. La squadra ha disputato il campionato di Lega Pro in un ambiente difficile, senza una vera e propria società alle spalle e con il presidente Pulvirenti che, nonostante i problemi riguardanti la bancarotta fraudolenta per il caso Windjet, ha continuato a detenere la proprietà del club, La Sicilia ha parlato della situazione dicendo: “L’obbligo morale di Pulvirenti è quello di tenere in vita il Catania, come sinora ha fatto col versamento di 3,5 milioni e garantendo la gestione calcistica di questa stagione”.Il 9 giugno 2016 Pietro Lo Monaco, riappacificatosi con il patron del Catania dopo l’addio burrascoso nel 2012, torna ufficialmente nel ruolo di Amministratore Delegato e membro del Cda del club. Il ritorno di Lo Monaco era già stato annunciato insieme al cambio dei membri del Cda, al termine del mese di aprile di quest'anno è stata annunciata la nomina a presidente del club di Davide Franco, esperto in materia societaria e fiscale, soprattutto in casi di aziende vicine al fallimento e conosciuto nel mondo sportivo per la conduzione( e ricostruzione) del Foggia nel 2001 e la Lazio nel 2003. Attualmente il club è indebitato con il comune di Catania per circa 250 mila euro per la concessione dello stadio Massimino e con il Credito Sportivo al quale restano da pagare 11 rate da 3 milioni l’una per la recente costruzione di Torre del Grifo (moderno centro sportivo del Catania tra i migliori d’Italia). Sembra comunque che Davide Franco possa essere l’uomo giusto per provare a risanare una società che sembrava vicina alla fine e che in in alternativa è destinata ad essere venduta. 

    C'E' UN'OFFERTA DAL MESSICO - Ecco, questa è un’altra spinosa questione: è di giugno la ripresa delle trattative per la cessione del Catania su basi serie e concrete, in cui Lo Monaco rappresenterebbe la congiunzione tra il club siciliano e i nuovi acquirenti. L’interesse giunge dal Sudamerica: si parla infatti di Jorge Vergara, imprenditore messicano diventato famoso in sudamerica per affari in ambito cinematografico ancora prima di diventare proprietario del Chivas di Guadalajara nel 2002, trasformando la squadra in una delle potenze del calcio messicano. Non si conoscono ancora i dettagli della possibile transazione societaria, l’intenzione è quella di acquistare l’intero pacchetto societario comprendendo Torre del Grifo, ma è certo che Pulvirenti, riportando Pietro Lo Monaco a Catania, abbia voluto iniziare un lavoro di ricostruzione per permettere al club di tornare il prima possibile nel campionato cadetto, con l’intento di ritornare in Serie A il prima possibile. La Sicilia pochi giorni fa riporta alcuni dati incoraggianti: la campagna abbonamenti per la prossima stagione ha già registrato 665 nuovi iscritti e sembra che il caldo tifo catanese possa tornare a seguire la propria squadra come fino a pochi anni fa, quando il Catania ruppe il proprio record in Serie A posizionandosi all’ottavo posto con 56 punti, sotto la guida di Rolando Maran.

    IL FUTURO, CON I SOGNI ARGENTINI - Il futuro della storica squadra siciliana è ancora un punto interrogativo, non è chiaro se la società sarà davvero venduta o se rimarrà nelle mani del nuovo presidente e di Pietro Lo Monaco, sempre con la supervisione di Antonino Pulvirenti in qualità di proprietario. Sembra che dopo un lungo periodo di crisi la ricostruzione sia finalmente iniziata, i tifosi sono ancora in cattivi rapporti per il recente passato ma adesso è possibile iniziare un nuovo corso per il Calcio Catania, Lo Monaco ha già iniziato a riformare la squadra ingaggiando il nuovo allenatore Pino Rigoli che nella scorsa stagione ha salvato l'Akragas grazie a 6 vittorie consecutive, e riportando a Catania Marco Biagianti, l'ad ha infatti dichiarato di voler far tornare diversi nomi del passato:“Vorrebbero tornare anche Barrientos, Bergessio, Llama, e il fatto che Capuano manifesti la voglia di tornare mi fa piacere. Spinesi vorrei inserirlo per aiutare i giovani attaccanti”. Non resta che aspettare e vedere se il club riuscirà mai ad affacciarsi ancora una volta in Serie A.

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