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  • 'Chi è il primo finocchio?'. Ferretti e l'omofobia dilagante nel calcio messicano

    'Chi è il primo finocchio?'. Ferretti e l'omofobia dilagante nel calcio messicano

    • Pippo Russo
      Pippo Russo
    Se intendeva scherzare, allora ha un pessimo senso dell'umorismo. Ricardo 'Tuca' Ferretti de Oliveira, allenatore brasiliano naturalizzato messicano che siede sulla panchina del FC Juarez, si è reso protagonista di un'inqualificabile performance verbale durante la conferenza stampa successiva all'ultima gara della regular season, persa domenica scorsa 3-0 dalla sua squadra sul terreno del Tigres UANL.

    Classe 1954, noto per essere un soggetto molto schietto (eufemismo), Tuca Ferretti ha in questa occasione oltrepassato nettamente il segno. Come mostra il video diffuso sul web, il tecnico esordisce nell'interlocuzione coi giornalisti chiedendo se fossero presenti “vecchie signore”. Quindi chiede se vi fossero “maricones”, aggettivo molto spregiativo per indicare maschi omosessuali, corrispondente al nostro “finocchi”. E a quel punto insiste chiedendo: “Chi vuol essere il primo finocchio [a fare una domanda]?”. E dopo aver registrato il silenzio e qualche risatina nervosa, chiude lo show personale sibilando: “Todos machos?”. Il tutto mostrando un'espressione assolutamente rilassata, come se stesse parlando del più e del meno.

    Le polemiche sono esplose immediatamente e da più parti sono arrivate richieste di severe sanzioni per il tecnico del FC Juarez. Tanto più che proprio sul fronte degli eccessi omofobi il calcio messicano sta vivendo un momento molto delicato. Gli atteggiamenti intolleranti delle tifoserie messicane nei confronti delle diverse identità di genere sono sotto costante attenzione della Fifa, che ha già punito la federcalcio messicana imponendo due gare a porte chiuse per la nazionale e una multa da 110mila dollari. In caso di recidiva potrebbe scattare per la nazionale la penalizzazione in punti nelle manifestazioni ufficiali.

    Ne consegue che, in una situazione del genere, l'ultima cosa di cui il calcio messicano avesse bisogno era una sparata omofoba da parte di uno dei suoi protagonisti. E a questo punto la sanzione è dovuta. Non soltanto perché la federcalcio messicana è sotto costante monitoraggio, ma proprio perché è il momento che il calcio dia un taglio definitivo a certi atteggiamenti d'intolleranza.

    @pippoevai

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