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  • Chi è Shahid Khan, il miliardario che compra Wembley per i debiti della FA
Chi è Shahid Khan, il miliardario che compra Wembley per i debiti della FA

Chi è Shahid Khan, il miliardario che compra Wembley per i debiti della FA

  • Furio Zara
E’ come se il più fervente dei cattolici volesse comprare la Basilica di San Pietro, o il più facoltoso amante dell’arte volesse comprare gli Uffizi, al completo, e già che c’è Palazzo Pitti e Giardino dei Boboli compresi. Ti compri la fede, ti compri la Storia, ti compri un pezzo di mondo che il mondo ti invidia.

E dunque: Shahid Khan vuole comprarsi Wembley - il Tempio del calcio - e ha messo sul piatto tra i 600 e gli 800 milioni di sterline. Shahid Khan se lo può permettere, se è questo il problema. E’ il proprietario del Fulham - che milita nella Championship inglese e sta lottando per tornare in Premier League - e dei Jacksonville Jaguar nella NFL, la Lega di Football americano. Wembley - al netto dei restauri e del lifting - è il posto dove da sempre batte il cuore del calcio. Shahid Khan ha presentato l’offerta, ora aspetta che la FA dia una risposta. Ha concrete speranze di riuscire nel suo intento. E’ una vita, che il 68enne Shahid Khan ottiene ciò che vuole. Pakistano, figlio di un imprenditore con sette mogli, mamma professoressa di matematica, adolescenza non da lusso sfrenato ma comunque agiata; Khan a sedici anni parte alla conquista dell’America. Ha in tasca 500 dollari. Non è molto, ma è abbastanza.

Come succede nei film di Hollywood, il ragazzo fa i lavori più umili - lavapiatti, fattorino - ma sa far fruttare i soldi e a metà degli anni ’80 diventa - è l’American Dream, bellezza - l’unico fornitore negli Usa per la Toyota. Nel ’91 diventa cittadino americano, vent’anni dopo conquista la copertina di «Forbes», sono gli anni in cui fa parlare di se per l’attico di Chicago pagato 8 milioni di dollari. Qualche anno fa ha investito un miliardo di dollari comprando i Jacksonville Jaguars e il Fulham. Già definito l’accordo di massima con la FA.

La nazionale inglese dovrebbe continuare a giocare le sue partite a Wembley, che rimarrebbe anche il teatro delle semifinali e delle finali della FA Cup. Con il Fulham che continuerebbe a giocare a Craven Cottage, l’intenzione di Khad è quella di far giocare stabilmente a Wembley i Jacksonville Jaguars, club che negli ultimi cinque anni ha già disputato lì almeno una partita l’anno della regular season. Wembley venne demolito nel 2003 e una decina d’anni fa si è rifatto il look, per una spesa record di circa 900 milioni che fanno dell’impianto londinese la seconda struttura sportiva più costosa al mondo dopo lo Yankee Stadium.

Il debito della FA cresce, c’è urgenza di liquidità. Nel 2015 il presidente del Tottenham Daniel Levy ha firmato un accordo di dieci anni con la NFL per una partita all’anno a Wembley. In realtà già prima tutto - nel nuovo impianto - venne costruito pensando alla NFL e alla fusione tra calcio e football americano. Acquistando Wembley, il signore con dei clamorosi baffi a manubrio e la faccia gommosa che in queste ore ha colonizzato il web, farebbe come chi toglie la tovaglia dal tavolo apparecchiato e la scuote fuori dalla finestra, compresi cibo e piatti. Se gli riesce il colpaccio, la tavola dello sport - tra America e la vecchia cara Europa - la prepara lui, che quand’era ragazzo se ne stava nelle cucine dei grandi alberghi a ripulire i piatti lordi di avanzi di cibo mangiato da chi poteva permetterselo.

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