Chiedo scusa al signor Sarri e appendo Dybala al muro

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Mi piace inaugurare questa caldissima domenica post derby con due operazioni semplici e doverose. La prima è di ordine morale e riguarda Maurizio Sarri, al quale sento il bisogno di rivolgere le mie scuse assolutamente pubbliche. Coloro che, nella vita, non hanno il coraggio civile di ammettere gli errori commessi verso il prossimo non sono granché e non meritano rispetto. Dopo la partitaccia di Coppa Italia scrissi che Maurizio Sarri per salvare se stesso e la sua immagine anche futura di allenatore aveva soltanto una strada da imboccare cioè quella di rassegnare le proprie dimissioni dalla Juventus. Una valutazione e un consiglio certamente radicali, probabilmente suggeriti anche dalla delusione del momento, smentiti adesso in maniera evidente dai fatti: non soltanto grazie ai risultati ottenuti, ma anche dalla lettura degli atteggiamenti e delle parole dello stesso allenatore. CONTINUA A LEGGERE SU ILBIANCONERO.COM
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Sarri aveva il compito di cambiare tipologia di gioco ad una squadra che vince da 8 anni. Non solo questo e difficile da se' ma si e' anche trovato la squadra con un centrocampo non adatto al suo stile di gioco. Pero vedendo i fatti e i numeri in confronto al'anno scorso, quando Allegri allenava la Juve per gia 4 anni e allora con schemi ben precisi e con l'aggiunta di Ronaldo in squadra - nel 2018/19 la Juve ha chiuso il campionato con 90 punti, 70 gol fatti e 30 presi. Quest'anno la Juve sta a 75 punto, con altri 24 punti a disposizione, ha fatto 63 gol e ha altri 8 gare da giocare e ha preso 26 gol, in pratica se vince 6 degli 8 partite rimanenti, segna un gol ogni partita e ne prende un gol ogni 2 partite avrebbe fatto meglio dell'anno scorso
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