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  • Chiellini: 'Ho paura per Kean, non è un provocatore. Un simbolo, come Zaniolo'

    Chiellini: 'Ho paura per Kean, non è un provocatore. Un simbolo, come Zaniolo'

    Il capitano della Juventus, Giorgio Chiellini, ha concesso una lunga intervista a Tuttosport in cui analizza il momento del club bianconero e il caso Moise Kean, vittima di insulti razzisti durante Cagliari-Juventus.

    LE ASSENZE - "La squadra sta bene e la squadra ha capito il momento. Spiace per l’infortunio di Caceres, ma siamo in tanti e sabato è già un’altra partita. Ci avviamo verso quindici giorni nei quali non vogliamo sbagliare niente". 
     
    KEAN - "Mi dispiace moltissimo e naturalmente condanno in modo netto e totale qualsiasi forma di razzismo. Adesso la mia preoccupazione è che Moise venga preso di mira per quello che non è. Non è un provocatore. Ha fatto solo una cosa: gol. Punto".

    L'ESULTANZA - "L’esultanza è stata silenziosa, senza fare nulla di particolare. Non ha nessuna colpa e per me è un volto positivo del calcio italiano. Ha 19 anni ed è fortissimo, va giudicato per quello che è: un ragazzo positivo che lavora bene, come Zaniolo è un volto positivo del calcio italiano, un simbolo della rinascita del nostro movimento. Non doveva succedere quello che è successo, gli insulti e tutto il resto, ma lui è stato bravissimo". 
     
    IL CASO - "Cosa abbiamo capito in campo di quella situazione? Devo essere sincero: poco. Ho dovuto rivedere i filmati per rendermi conto che Kean non ha fatto niente di male, esultando immobile e in silenzio. L’unica cosa che ha sbagliato Kean è la simulazione, perché non è stato un bel gesto: era andato via e ha cercato un contatto che non c’è stato". 
     
    MATUIDI - "Se anche Matuidi si arrabbia è indicativo. Blaise è un ragazzo d’oro, non perde mai la pazienza e vederlo così furioso mi ha sorpreso. Lui è andato a chiedere all’arbitro di sospendere la partita e di fare gli annunci, come peraltro è accaduto". 
     
    SCUDETTO - "Vincere aiuta a vincere, ma soprattutto provare quelle emozioni dà sempre nuova linfa e la voglia di provarle ancora. Avessi l’età per farlo vorrei vincerne altri otto di scudetti, mi fermerà la mia carta d’identità, ma ho ancora una voglia irrefrenabile". 

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