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  • Chiesa e la Fiorentina, i retroscena dello strappo: il no di papà Enrico al rinnovo 'pacificatore'

    Chiesa e la Fiorentina, i retroscena dello strappo: il no di papà Enrico al rinnovo 'pacificatore'

    • Andrea Distaso
    Voglia di stimoli diversi, il desiderio di crescere e migliorare come calciatore e di iniziare a lottare per vincere qualcosa di importante. Sono questi i motivi che hanno spinto Federico Chiesa al grande salto dalla Fiorentina alla Juventus, una decisione che la parte più calda del tifo viola non gli ha perdonato e che ha scatenato un clima decisamente pesante attorno alla famiglia del giocatore, con la vergognosa parentesi degli insulti via social al fratello 16enne. Una bella storia, quella del figlio che seguiva le orme di papà Enrico, chiusasi nella maniera più infelice, complice un malessere generale che covava da diverso tempo.

    IL RINNOVO SALTATO - Non è un mistero che Chiesa meditasse di salutare la Fiorentina da almeno un anno, da quando aveva raggiunto un'intesa di massima con la Juventus, rifiutando qualsiasi altra ipotesi, anche quella di una cessione all'estero che avrebbe avuto un impatto emotivo ben diverso per la piazza fiorentina. Un accordo nemmeno troppo segreto al quale il patron gigliato Rocco Commisso ha provato ad opporsi finché era ragionevole farlo. Dai pesanti screzi della passata estate si era riusciti a passare ad un clima di reciproca collaborazione nei mesi successivi, tanto da ipotizzare un rinnovo di contratto che tutelasse maggiormente la Fiorentina dal punto di vista economico in caso di partenza. Materializzatasi sì per i complessivi 60 milioni di euro richiesti sin dall'inizio dall'imprenditore italo-statunitense, ma con una formula (prestito biennale a 10 milioni di euro pagabili in due tranche e riscatto obbligatorio a 50 più bonus, anch'essi dilazionati su più esercizi) che impatterà in maniera più equilibrata sui conti della Juve.

    HA DECISO PAPA' - Tutto sembrava apparecchiato, con la preziosa opera di mediazione di Fali Ramadani, agente al centro di tante vicende del club toscano negli ultimi anni. Ma quando un rapporto è logoro alla base, lo strappo è dietro l'angolo e, secondo quanto appreso da calciomercato.com, se Federico Chiesa aveva espresso un "sì" di massima all'ipotesi del rinnovo pacificatore, da padre Enrico è arrivato un "no" deciso. Troppo forte la volontà di fare gli interessi sportivi del figlio e di vederlo esplodere definitivamente in un contesto più competitivo e ambizioso. Il legittimo desiderio di un papà che ha finito per guastare irrimediabilmente il legame tra l'ultimo gioiello del settore giovanile viola e la città di Firenze.

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