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  • Fiorentina, Chiesa sempre più completo: ora ha imparato a segnare
Fiorentina, Chiesa sempre più completo: ora ha imparato a segnare

Fiorentina, Chiesa sempre più completo: ora ha imparato a segnare

  • Giacomo Brunetti
Federico Chiesa ha aggiornato se stesso, facendo l'upgrade a un livello superiore. Il 2019, l'anno che potrebbe vederlo fare il grande salto in estate, è iniziato con un'inversione di tendenza in fase realizzativa. Una Fiorentina dalla maggior trazione anteriore negli interpreti ma più chiusa, operaia, dedita al contropiede: questa la chiave della svolta dell'attaccante viola, capitano part-time con l'infortunio di Pezzella.

TRASCINATORE - «Lo scorso anno non era pronto per portare la fascia al braccio, adesso invece sono sicuro di sì», e non si può dire che Stefano Pioli si stesse sbagliando. Chiesa è il conducente in campo della formazione toscana, simbolo da tre anni dell'attuale progetto tecnico e, da due, fulcro di quello tattico. Svaria sul fronte d'attacco, si carica la squadra sulle spalle come in occasione del gol segnato all'Atalanta in Coppa Italia, quando ha strappato il pallone a Palomino e si è involato verso la porta di Berisha: distanze accorciate e un motivo per crederci ancora.

TENDENZA - Nel 2019, Chiesa ha segnato otto gol. Il maggior rimprovero, prima di Capodanno, era proprio l'assenza di una crescita dal punto di vista realizzativo. Anche i suoi allenatori si erano esposti: da una parte Pioli, dall'altra Roberto Mancini. «A Enrico (il padre, ndr), prima di Natale - raccontò il CT italiano in conferenza stampa a febbraio - avevo detto di dire a Federico di segnare di più. Si vede che glielo ha riportato»: una battuta e un preludio, perché dopo quelle parole Chiesa non si è comunque fermato. Doveva essere la stagione della definitiva consacrazione: la stagione, appunto, in cui avrebbe iniziato a segnare. Sono undici reti complessive, il 73% delle quali segnate nel nuovo anno. Matura a vista d'occhio: nella concretezza, nelle movenze, nella fame che non gli è mai mancata. Il rinnovo di contratto - adeguamento e prolungamento - non è ancora arrivato, e mentre Di Biagio accoglie la sua disponibilità per l'Europeo U-21, Mancini attende il primo sigillo con la maglia della Nazionale maggiore dopo undici presenze a secco.

CONFRONTO - Durante semifinale d'andata di Coppa Italia contro l'Atalanta, Chiesa ha tagliato il traguardo delle cento presenze con la maglia della Fiorentina. Nella prima stagione, agli ordini di Paulo Sousa, aveva segnato quattro reti; nella seconda, con Pioli, si era fermato a sei. Ha lasciato il segno sul tabellino in ogni competizione nella quale ha giocato con la Viola, dal gol contro il Qarabag in Europa League al primo in Serie A al 'Bentegodi'. Anche il suo ruolo all'interno della squadra è progressivamente aumentato nel peso specifico, così come l'impronta che nel tempo ha lasciato sui compagni, che adesso si fidano e si affidano a lui.

PARTNER - La crescita di Chiesa è figlia di un lavoro oculato e costante, impennato da un fattore imprevedibile: Luis Muriel. L'attaccante colombiano, fin dal ritiro invernale a Malta, è risultato essere il compagno perfetto per l'italiano. I due si trovano a meraviglia, parlano la stessa lingua calcistica e, tra colpi e magie, hanno risollevato le sorti offensive della Fiorentina. Sono emozionanti quando giocano insieme: sanno l'un l'altro dove sono, come nel terzo gol all'Atalanta. E dalle difficoltà con Simeone, Federico è risorto e corre verso i prossimi traguardi. All'alba di un futuro campione.

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