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  • Possesso palla e cambi di gioco: ecco come Montella ha trasformato il Milan

    Possesso palla e cambi di gioco: ecco come Montella ha trasformato il Milan

    • Federico Montalto
    La vittoria nel posticipo dell'ottava giornata contro il Chievo ha permesso al Milan di attestarsi al secondo posto in classifica insieme alla Roma, a sole cinque lunghezze dalla Juventus. I rossoneri dovranno ripetersi la prossima settimana proprio contro la squadra di Allegri, in una vera e propria prova di maturità per stabilire le reali potenzialità della squadra. Intanto Vincenzo Montella può godersi i frutti del suo lavoro, due mesi che hanno portato il Milan ad avere una precisa impronta tattica. I rossoneri, dopo un periodo iniziale incerto, stanno cominciando a mettere punti importanti in cascina, che potrebbero dare lo slancio per il prosieguo della stagione e sperare in un ritorno in Champions League, un traguardo che pochi mesi fa sembrava impossibile. 

    (ENGLISH VERSION)

    IL CONTROLLO DEL GIOCO - Se fino a qualche settimana fa si intravedeva soltanto qualcuno dei principi di Montella, nelle ultime partite è stato possibile notare netti passi in avanti per quanto riguarda lo stile di gioco dell'ex allenatore della Fiorentina. Uno dei principi cardine del gioco di Montella è il possesso palla, una statistica che è andata sempre migliorando: dal 47% della partita contro la Sampdoria, il Milan è passato al 52% contro Lazio e Sassuolo e al 55% contro il Chievo. Quella relativa al possesso palla, in sé, non è una statistica in grado di stabilire l'esatto andamento della gara e i reali meriti dei rossoneri in questa striscia vincente, ma è abbastanza emblematica delle idee di Montella, la cui fase di inizio si basa sul gioco combinativo dalla difesa. Non è un caso che nella partita contro il Chievo, i due giocatori con il maggior numero di passaggi siano stati Romagnoli e Paletta. In particolare, con i centrali in possesso del pallone, i due terzini si alzano all'altezza della linea dei centrocampisti, mentre il regista – dopo l'infortunio di Montolivo è diventato Locatelli – si abbassa come terzo di difesa per dare qualità alla manovra. In questo modo il Milan riesce ad allargare gli spazi e può giocare in ampiezza.

    Possesso palla e cambi di gioco: ecco come Montella ha trasformato il Milan

    I CAMBI DI FASCIA – Una volta arrivata in zona di costruzione, la squadra ha il preciso compito di cercare spesso i cambi di gioco per provare a sfruttare gli spazi lasciati sulla fascia opposta. Questa strategia è particolarmente efficace contro squadre compatte che scivolano molto in direzione del pallone, così come il Chievo. Una strategia che si è vista spesso in queste prime giornate di campionato e che in diverse occasioni hanno portato anche al gol. Questo tipo di giocata è spesso affidata ai due esterni d'attacco, Niang e Suso, che si abbassano leggermente per ricevere palla e immediatamente sventagliano sulla fascia opposta.

    Possesso palla e cambi di gioco: ecco come Montella ha trasformato il Milan

    ATTACCO E DIFESA – La fase offensiva del Milan sembra ormai collaudata: in queste prime 8 giornate di campionato i rossoneri hanno messo a segno 15 reti – la Roma 19 e la Juventus 17 – dimostrando un buon feeling con il gol. Con pochi ma precisi principi di gioco, Montella è riuscito a dare un'impronta alla fase offensiva della sua squadra, che riesce ad arrivare alla conclusione con relativa semplicità: contro il Chievo è arrivata al tiro in 16 occasioni (gli avversari hanno calciato 9 volte). Il punto debole del Milan è rappresentato ancora una volta dalla fase difensiva, che va troppo spesso in confusione regalando occasioni gli avversari. La linea rossonera soffre quando gli avversari alzano il ritmo e la pressione offensiva, così come avvenuto nei primi minuti della partita contro il Chievo, dove i gialloblu hanno stazionato stabilmente nella trequarti rossonera creando qualche pericolo di troppo. Anche nella seconda parte della ripresa, con la squadra di Maran alla ricerca del pareggio, la difesa è sembrata ancora troppo debole. 

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