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  • Chievo, Sartori:|'Meggiorini era l'uomo giusto'

    Chievo, Sartori:|'Meggiorini era l'uomo giusto'

    Cinque minuti nella sua stanza aiutano a capire che Giovanni Sartori è dotato di cuore bionico. Il direttore sportivo del Chievo è anima della società della Diga. Da sempre. Per lui squillano telefoni in simultanea. La media giornaliera parla di più di duecento telefonate. Sul tavolo in mogano del direttore sono depositate mille schede di giocatori da Chievo. Probabili e improbabili. Nei prossimi giorni, probabilmente, Sartori regalerà a Pioli una punta nuova di zecca. "Una bella sorpresa - dice -, un sudamericano, o un ragazzo seguito in Europa. Teniamo aperta la porta a tre speranze". Nove anni di Chievo sono nove anni di successi per il diesse. In eterno movimento

    Sartori, il suo presidente l'ha definita intoccabile.
    «Esagera. Lo dice da anni, ne vado fiero, ma non sono l'unico. Le soddisfazioni si poggiano sulla fedeltà di chi opera nel nostro gruppo».
     

    Il suo contratto non va mai in scadenza?
    «Non scade. Anzi, è particolare. Può durare un giorno, come dieci anni».
    Campedelli ha detto: con due o tre acquisti avrò il mio Chievo ideale. Sottoscrive?
    «I conti sono giusti: un attaccante, un difensore e magari una ciliegina sulla torta».
    La punta da dove arriva?
    «Oggi? Più Europa che Italia. Ma ripeto: stiamo lavorando molto anche sui sudamericani. Nomi non ne faccio».

    Riportare Tiribocchi a Verona era impossibile?
    «L'Atalanta lo ha dichiarato incedibile. Se lo avesse messo sul mercato, comunque, avremmo incontrato sicuramente delle difficoltà ad accontentarli (si era parlato di 2,8 milioni per l'acquisizione del cartellino ndr)».
    Mantovani, fiore all'occhiello del vostro mercato, doveva partire. E invece?
    «Più passa il tempo e più è difficile che accada. Anche perché le alternative individuate potrebbero venir meno».
    Direttore c'è un giocatore al quale è stato vicino ma poi non se n'è fatto nulla?
    «Meggiorini. Seguito per 35 giorni. Tutto fatto, lui aveva dato il suo assenso. Poi è andato a Bologna. Il cruccio della mia estate è stato quello di non aver dato Sorrentino al Genoa e aver perso Meggiorini. Ma non è dipeso da noi, vorrei che questo fosse sottolineato».
    Chi si è mosso meglio fino ad oggi sul mercato?
    «Il Genoa ha costruito una grande squadra».
    Il miglior colpo?
    «Acquafresca al Cagliari. Lo volevamo anche noi. Lo volevano tutti, e alla fine la società di Cellino ha messo a segno un grande colpo».
    Lo straniero sul quale puntare per la prossima stagione?
    «Io penso che con Delneri alla Juve, Amauri potrà rilanciarsi alla grande».
    La sorpresa?
    «Laner che dall'Albinoleffe è passato al Cagliari. Un centrocampista che avevamo seguito anche noi. Sono convinto possa disimpegnarsi anche in serie A».
    Rigoni si è legato a voi fino al 2015. Che segnale avete voluto lanciare?
    «Piena fiducia, grande stima. Luca ha avuto qualche difficoltà iniziale, poi si è ripreso alla grande. Dopo la falsa partenza è in corsa».


    Il progetto da qui all'eternità di Sartori qual è?

    «Solo e sempre serie A».
    Veniamo alle risposte secche? Pellè dell'Az Alkmaar può arrivare?
    «No».
    Paolucci del Siena?
    «Forse».
    Ma come: non aveva detto che la sorpresa arriva dall'Europa?
    «Europa o SudAmerica. L'ho detto: abbiamo diverse opzioni, ma il mercato è strano».
    Andreolli dalla Roma al Chievo. Dicono sia quasi fatta
    «Forse».
    Le alternative sono Rinaudo, Diakite, Mareco e Dellafiore
    «Appunto, c'è solo l'imbarazzo della scelta. Siamo in attesa di fare la cosa giusta».
    Tallo e Fochesato sono l'oro del vivaio gialloblù. Progetti su di loro?
    «Tallo è una pietra preziosa grezza sulla quale lavorare. Fochesato lo diamo in prestito all'Inter. Ma noi crediamo molte sulle qualità del ragazzo».  


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